Prato

Il lavoro è la fiamma che arde la città

di Giacomo CocchiUna fiamma alimentata dall’ardore del lavoro. Un’ala spiegata, pronta a spiccare il volo. La palma del martirio di Stefano, patrono della città. «Ognuno ci può vedere qualcosa di diverso e dare una sua interpretazione», spiega Gabriella Furlani mentre tiene tra le mani una delle sei opere che ha realizzato per il premio Santo Stefano. L’artista pratese mostra con soddisfazione le sei sculture, «Tutti pezzi unici, ciascuno rifinito in modo originale», assicura, che sabato mattina saranno consegnate agli altrettanti vincitori della seconda edizione del riconoscimento promosso per premiare le aziende che si sono contraddistinte per la tenuta del lavoro a Prato. Si tratta di una scultura in bronzo a due facce, da una parte è scolpita l’immagine di Santo Stefano e dall’altra si vede la città, raffigurata nelle sue caratteristiche principali, ovvero con il Duomo, le fabbriche, la biblioteca Lazzerini, ma anche con simboli religiosi come la Sacra Cintola (emblema di Prato) e alcuni dedicati al mondo del lavoro.Ricordiamo i premiati di questa seconda edizione, proclamati lo scorso 26 dicembre in duomo: L’Accessorio Faliero Sarti, Lenzi Egisto Spa, Pontetorto Spa, la Casa di cura Villa Fiorita srl, G. I. Metal srl e Piacenti Spa. Le prime tre sono ditte tessili e le altre appartengono ad altri settori, a dimostrazione della sempre più vasta e forte diversificazione dal distretto tradizionale.Lo scorso anno le ditte vincitrici ricevettero una medaglia realizzata da Vincenzo Gennaro, quest’anno, sempre all’interno della cerimonia che si svolge al Museo del Tessuto, il comitato ha scelto la Furlani, nota in particolare per le sue doti pittoriche. Tra i suoi interventi più importanti ricordiamo la riqualificazione della cappella dove fu battezzato Giovanni Battista Montini, futuro Paolo VI, a Concesio nel bresciano. A Prato la Furlani ha lavorato nella chiesa di Capezzana, ha ideato la cappella a Villa Martelli a Iolo, per le suore domenicane e nel monastero di San Vincenzo, dove ha realizzato il telo che ricopre il crocifisso miracoloso di Santa Caterina de’Ricci.«Quando lavoro per Prato, la mia città, mi sento orgogliosa – dice l’artista – in questo caso per uno scopo nobilissimo: premiare chi continua a dare lavoro in questo difficile momento di crisi». E la pratesità del premio è confermata anche dalla sua composizione: per fare la base delle sculture in bronzo sono stati usati ciottoli del Bisenzio.Tornando alla cerimonia, in programma a partire dalle 10, il comitato promotore – composto da Diocesi, Comune, Provincia, Camera di Commercio e Fondazione Cassa di Risparmio di Prato – assicura che sarà semplice e solenne, allo stesso tempo. Non mancherà un momento di riflessione sulla situazione economica cittadina grazie all’analisi di uno dei più noti economisti italiani: il prof. Riccardo Varaldo. Già preside della Facoltà di Economia all’Università di Pisa, Varaldo ha ricoperto importanti incarichi gestionali in grandi aziende italiane, come la Nuovo Pignone e Alleanza assicurazioni, è presidente della Società italiana di marketing e autore di numerose pubblicazioni scientifiche in tema di economia industriale e management strategico. Prestigio al premio è dato da una lettera che il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha inviato al Comitato promotore, riconoscendo all’iniziativa una speciale «menzione d’onore».(dal numero 7 del 19 febbraio 2012)