Toscana

Il Governo allarga le «quote» dei flussi d’ingresso

Nella seduta del 21 luglio scorso, il Governo, facendo seguito alle precedenti dichiarazioni sia del Ministro dell’Interno Amato sia del Ministro alla Solidarietà Sociale Ferrero, ha assunto la decisione di procedere all’«allargamento» delle quote per gli ingressi degli extracomunitari in Italia per lavoro. Questo il comunicato stampa: «Il Governo ha poi deciso di avvalersi della possibilità – prevista dal Testo unico in materia di immigrazione e previa acquisizione dei pareri della Conferenza Stato-Regioni e delle competenti Commissioni parlamentari – di riaprire le quote dei flussi d’ingresso per lavoratori extra-comunitari per l’anno 2006, allo scopo di soddisfare le domande presentate dai datori di lavoro per l’impiego di cittadini extra-comunitari.

La quota precedente di 170.000 persone si è infatti rivelata insoddisfacente. Si apre quindi la possibilità di impiegare ulteriori 350.000 lavoratori extra-comunitari. Secondo quanto previsto dalla legge, nell’ambito di questo contingente verrà data una preferenza ai Paesi con i quali l’Italia ha concluso accordi in materia di immigrazione. Non saranno accettate domande successive alla data odierna».

Come si vede il Governo porterà a quota 520.000 il numero complessivo di extracomunitari per i quali potrà essere concesso il nulla osta per l’ingresso per lavoro: questo numero dovrebbe essere sufficiente a coprire tutte le domande presentate dal 14 marzo scorso. Il testo del provvedimento – non ancora conosciuto – non è da intendersi come definitivo: infatti dovrà passare al vaglio della Conferenza Stato-Regioni e delle Commissioni Parlamentari. Sono pertanto possibili ulteriori modifiche e ritocchi, forse anche per quanto riguarda la data di accettazione delle domande.

Da parte nostra, riteniamo questo allargamento frutto del buon senso: si permetterà così l’emersione di migliaia di lavoratori stranieri con benefici importanti per la nostra società sia in termini di legalità complessiva sia in termini economici (riduzione del lavoro nero, fisco, contributi, ecc.). Dal momento che la gran parte degli extracomunitari che beneficieranno del Decreto Flussi 2006 di fatto si trovano già in Italia, il nostro auspicio è che il Governo assuma un provvedimento che consenta loro di non essere costretti – come vorrebbe l’attuale procedura – a rientrare in Patria per la richiesta del visto consolare d’ingresso per lavoro: cosa che richiede elevati costi per lo straniero, lunghi tempi di attesa, intasamento dei consolati all’estero per il surplus di lavoro. In tal senso recentemente al Meeting di Cecina il Ministro Ferrero si è impegnato a studiare la questione.Simone Consani e Marco Nocianolf.toscana@cisl.it