Lettere in redazione

Il Gesù vero e l’ignoranza dei cristiani

Caro Direttore,non è solo un problema di un’amicizia «antica e sempre nuova» se, aprendo Toscanaoggi, una delle pagine che sempre cerco di leggere è quella su «I lettori ci scrivono – La Lettera al Direttore». Ritengo che questo dialogo con i lettori sia un elemento di primaria importanza nella vita di un giornale.

Fatta questa premessa, mi preme affrontare un argomento, la cui trattazione già è iniziata a pagina VIII del 25 febbraio, dal titolo Il Cristo della storia«Cristo, ignorato dalla cronaca prima di entrare nella storia» e che nel numero del 4 marzo vedo con gioia che verrà trattato durante il tempo della Quaresima, in cinque puntate.

Si rimane veramente sconcertati nel constatare che il libro più venduto nel 2006 sia stato «Il Codice da Vinci». Anche nella «visita alle famiglie» che tuttora sto compiendo nella mia parrocchia, verifico come questo «bestseller» sia presente e letto da molte persone, che poi candidamente ti confessano di non aver mai letto i «Vangeli». Senza voler essere pessimisti come non essere preoccupati di questa macroscopica «ignoranza religiosa» della nostra gente?Ma oggi il problema si fa ancora più impegnativo, dopo l’uscita del volute di Augias e Pesce su «Inchiesta su Gesù» e la messa in onda dei «vangeli apocrifi». È vero che sono già usciti ottimi interventi di Cantalamessa, De Rosa, Ravasi, Bianchi ecc., ma gli stessi nostri «bravi cristiani» che partecipano alla Messa domenicale cosa sanno di tutto questo? Come ricucire questo strappo in atto tra il «Gesù storico» e il «Gesù della fede»? Mi rendo conto che non è compito del settimanale offrire studi specialistici, ma articoli che facciano capire il problema e diano indicazioni serie e documentate: di questo ritengo ci sia proprio bisogno. Ed è per questo che plaudo all’iniziativa del settimanale che, mediante gli articoli di don Angelo Silei, cerca di venire incontro a queste urgenti necessità.don Pietro GianneschiParroco S. Vito – Lucca

«Inchiesta su Gesù», il libro-colloquio di Corrado Augias con Mario Pesce, riprende una vecchia tesi che contrappone il Gesù storico – nato e vissuto in un ben preciso contesto culturale – e il Gesù della fede, frutto della manipolazione operata dalla prima comunità cristiana. E così alla fine del «colloquio» quel che resta è solo il Gesù uomo, che certo ci ha lasciato un messaggio di alta moralità, ma la cui vicenda si è definitivamente conclusa con la morte, come avviene per tutti gli uomini. La tesi di Augias, anche se ben lontana dalle elucubrazioni del «Codice da Vinci», rappresenta oggettivamente, come ha scritto la «Civiltà cattolica», «un attacco frontale alla fede cattolica». Eppure questo libro, come il «Codice da Vinci», sta ottenendo un grosso successo, anche tra i cattolici e fa breccia – lo riconoscono in molti – sulla loro fede. Il fatto è che, come tu, caro don Pietro, sottolinei – e come parroco sperimenti «l’ignoranza religiosa della nostra gente è davvero macroscopica» e quindi esposta a «ogni vento di dottrina», soprattutto se abilmente veicolata. Del resto i Vescovi italiani negli Orientamenti pastorali per il decennio 2000 parlano di «crescente analfabetismo religioso». La Chiesa quindi – sono sempre parole degli Orientamenti pastorali – «può affrontare il compito della evangelizzazione ponendosi, anzitutto e sempre, di fronte a Gesù, parola di Dio fatta carne, la grande sorpresa di Dio». E cioè dai fondamenti ai quali ci richiama incessantemente il Papa. In fondo certi libri, al di là delle risposte chiare che meritano, evidenziano la necessità – sono parole di mons. Bagnasco, nuovo presidente della Cei – «di una maggiore preparazione culturale dei credenti» che consente di discernere e valutare. In questa linea si inserisce – certo con i modi propri di un giornale – il nostro Il Cristo della storia, affidato alla guida sicura di don Angelo Silei, per una conoscenza sempre più approfondita del Gesù vero, «Colui che è all’origine della nostra fede». E siamo lieti che molti lettori ci abbiano segnalato il loro apprezzamento.

Il Cristo della storia