Lettere in redazione
Il Gesù vero e l’ignoranza dei cristiani
Fatta questa premessa, mi preme affrontare un argomento, la cui trattazione già è iniziata a pagina VIII del 25 febbraio, dal titolo Il Cristo della storia«Cristo, ignorato dalla cronaca prima di entrare nella storia» e che nel numero del 4 marzo vedo con gioia che verrà trattato durante il tempo della Quaresima, in cinque puntate.
«Inchiesta su Gesù», il libro-colloquio di Corrado Augias con Mario Pesce, riprende una vecchia tesi che contrappone il Gesù storico nato e vissuto in un ben preciso contesto culturale e il Gesù della fede, frutto della manipolazione operata dalla prima comunità cristiana. E così alla fine del «colloquio» quel che resta è solo il Gesù uomo, che certo ci ha lasciato un messaggio di alta moralità, ma la cui vicenda si è definitivamente conclusa con la morte, come avviene per tutti gli uomini. La tesi di Augias, anche se ben lontana dalle elucubrazioni del «Codice da Vinci», rappresenta oggettivamente, come ha scritto la «Civiltà cattolica», «un attacco frontale alla fede cattolica». Eppure questo libro, come il «Codice da Vinci», sta ottenendo un grosso successo, anche tra i cattolici e fa breccia lo riconoscono in molti sulla loro fede. Il fatto è che, come tu, caro don Pietro, sottolinei e come parroco sperimenti «l’ignoranza religiosa della nostra gente è davvero macroscopica» e quindi esposta a «ogni vento di dottrina», soprattutto se abilmente veicolata. Del resto i Vescovi italiani negli Orientamenti pastorali per il decennio 2000 parlano di «crescente analfabetismo religioso». La Chiesa quindi sono sempre parole degli Orientamenti pastorali «può affrontare il compito della evangelizzazione ponendosi, anzitutto e sempre, di fronte a Gesù, parola di Dio fatta carne, la grande sorpresa di Dio». E cioè dai fondamenti ai quali ci richiama incessantemente il Papa. In fondo certi libri, al di là delle risposte chiare che meritano, evidenziano la necessità sono parole di mons. Bagnasco, nuovo presidente della Cei «di una maggiore preparazione culturale dei credenti» che consente di discernere e valutare. In questa linea si inserisce certo con i modi propri di un giornale il nostro Il Cristo della storia, affidato alla guida sicura di don Angelo Silei, per una conoscenza sempre più approfondita del Gesù vero, «Colui che è all’origine della nostra fede». E siamo lieti che molti lettori ci abbiano segnalato il loro apprezzamento.