Tra i grandi problemi che dobbiamo oggi affrontare, in campo nazionale e nel nostro stesso territorio, abbiamo quello delle energie cosiddette rinnovabili o alternative, di cui sale sempre di più la richiesta per soddisfare sogni che diventano bisogni insopprimibili e inducono a sfruttare al massimo le risorse del pianeta a scapito dell’ambiente e delle persone che ci vivono. La produzione dell’energia alternativa ha occupato e occupa, ben a ragione, largo spazio nelle dispute e nelle discussioni della gente comune, nella carta stampata e nei mezzi di comunicazione per soddisfare la crescente domanda da parte di una società che chiede sempre di più e molte volte in misura incontrollata.Giudichiamo in maniera positiva le varie iniziative, come quella attuata a Cortona e in altre città, nei giorni scorsi, in collaborazione con la trasmissione radiofonica «Caterpillar» di Radio 2 Rai, «M’Illumino di meno», che aveva lo scopo di sensibilizzare i cittadini sul problema del risparmio energetico, che può portare ad una diminuzione dei consumi fino al 20-30% semplicemente acquistando elettrodomestici di classe A, sostituendo le vecchie lampadine ad incandescenza, adottando illuminazione a led o installando infissi con vetri termici. Ma nel territorio di Cortona e di Castiglion Fiorentino ormai da tempo al centro di dibattiti quanto mai accalorati c’è la prospettiva di costruire centrali a biomasse per la produzione di energia elettrica: a Cortona in località Renaia, a Castiglion Fiorentino per la riconversione del vecchio zuccherificio. Le opinioni e le valutazioni in merito si sprecano: i contendenti, l’un contro l’altro armati, lanciano i loro strali e ciascuno ha cento argomenti più uno per sostenere la propria tesi senza mai arrivare ad una posizione valida e condivisibile sia per un processo ecologicamente sostenibile, sia per la produzione di una energia pulita che soddisfi le esigenze di mercato senza però danneggiare ambiente e persone. Su questo problema, a gennaio, si è svolto all’hotel Planet di Rigutino un interessante convegno promosso dal comitato tutela Valdichiana, dalla Rete toscana dei comitati per la difesa del territorio e da Italia nostra per conoscere l’impatto delle fonti energetiche rinnovabili sui beni comuni tutelati dalla nostra Costituzione: aria, acqua, salute, paesaggio. Le posizioni evidenziate sono state ovviamente tutte rivolte a scongiurare l’insediamento di tali strutture.Dall’altra parte della barricata c’è chi sostiene che le emissioni di fumi, di odori o di altre sostanze in atmosfera, opportunamente filtrati e controllati, non rappresentano cause gravi di inquinamento dell’aria e dell’ambiente. In questo dibattito infinito e in questo scontro di posizioni il comune cittadino non sa più a quale santo votarsi e spera che una lucida valutazione scientifica, insieme ad una sana e coscienziosa presa di posizione da parte delle autorità preposte, possano fare luce su una situazione che, tutelando primariamente il rispetto dell’ambiente e la salute della persona, promuova una gestione responsabile e sostenibile delle risorse della natura. È altrettanto evidente che chi deve decidere in materia (vedi i sindaci di Cortona e di Castiglion Fiorentino) sono battuti tra l’incudine della doverosa tutela della salute e il martello di esigenze sempre più impellenti di un’economia che non sempre rispetta i criteri di un progresso sostenibile. A Cortona, tra l’altro, è da tempo aperto il dibattito sulla possibilità di un impianto eolico sulla collina di Ginezzo: le proposte e le pressioni non hanno finora sortito nessun effetto e il progetto è rimasto in mezzo al guado. Da autorevoli fonti di stampa veniamo intanto a sapere che la società «Bonifiche ferraresi», gruppo controllato da Banca Italia, ha in programma, in partenariato con la società Solareolica Sesta (controllata al 100% dalla francese Edf), di effettuare, nelle aziende agricole di sua proprietà (in provincia di Ferrara e in provincia di Arezzo per complessivi 5.400 ettari), un impianto fotovoltaico di 120 ettari. Se il progetto sarà realizzato, come verrà stravolta la nostra verde e agricola Valdichiana?.Benito Chiarabolli