Italia
Il diritto di vivere. L’editoriale del direttore di Toscana Oggi
«Non ci sono vite di serie A e di serie B. La vita è un dono meraviglioso». Mentre leggevo le parole di mamma Cinzia, che trovate sul numero di questa settimana del nostro settimanale, l’agenzia Ansa batteva una notizia con questo titolo: «Appello malato sclerosi, “aiutatemi a morire in Italia”». A diffondere quello che sembra un grido di aiuto è ancora una volta l’Associazione radicale Luca Coscioni e il suo portavoce, o tesoriere!, Marco Cappato. L’appello, secondo quanto riportato, è di Massimiliano, 44 anni, da sei anni affetto da sclerosi multipla. E, sempre secondo quanto ci dice Cappato, di queste richieste a lui ne arriverebbero almeno 20 al mese. Come già abbiamo scritto altre volte, non ci permettiamo di giudicare chi vorrebbe farla finita. A loro, a tutti loro e soprattutto a Cappato, che ormai ha probabilmente perso il conto delle denunce – non si capisce bene perché ancora non sia mai stato arrestato se l’eutanasia è ancora un reato – consiglierei di leggere le tre storie che pubblichiamo questa settimana.