Domenica 7 agostoMi lascio alle spalle un lavoro sottopagato e poco gratificante per dedicare le mie uniche 2 settimane di ferie a fare il volontario in Spagna, per la GMG 2011. Mentre carico lo zaino sull’autobus che mi porterà a Barcellona, mi assale per un attimo il pensiero che avrei fatto meglio a farmi due settimane di mare. Lo scaccio con decisione e salgo a bordo. Sono le 18 di domenica 7 Agosto.Riapro gli occhi quando è già buio e una pallida luna illumina l’autostrada francese che stiamo attraversando, e ripenso a perché sono qui ed a cosa sto andando a fare. Mi sento come un filo colorato, tessuto da abili mani. E so che come me ci sono tantissimi altri fili in viaggio da tutto il mondo che si ritroveranno a Madrid: tante storie che per un breve tempo diventeranno una storia sola. Ed io sto andando proprio lì, per lasciare la mia quotidianità e sperimentare, anche se solo per poco, l’universalità della Chiesa. Vado a un pranzo di famiglia dove ci saranno tantissimi fratelli che non ho mai conosciuto.Mercoledi 10 agostoTorno a scrivere qualcosa dopo diverso tempo. Sono seduto sui gradini della fontana di Puerta del Sol, dove tante volte l’anno scorso, quando ero a Madrid a studiare per la tesi, mi sono ritrovato con gli amici. Questi primi due giorni sono stati di febbrile attività. Mi sono sistemato nel padiglione 3 dell’Ifema, la zona fiere di Madrid (l’omologa della nostrana Fortezza da Basso), insieme agli altri volontari internazionali. Dormiamo per terra, nel sacco a pelo, e l’esercito ci ha sistemato delle docce da campo all’aperto che vengono ad allacciarci e sistemarci due volte al giorno, al mattino e alla sera.Domani sarà il primo giorno di lavoro effettivo. Il flusso dei pellegrini è costante e continuo. Sede della segreteria è sempre Ifema (sarò uscio e bottega come si suol dire). Moltissimi pellegrini dovranno recarvisi per ritirare lo zaino e il materiale informativo incluso al suo interno. Dal mio desk passeranno pellegrini registrati e non, e dovremmo gestire i pagamenti. Giovedi 11 agostoSono alla piscina pubblica del canale Isabel II,a rilassarmi dopo la prima mattinata di lavoro. Ancora non sono stato mai in postazione: ho fatto invece servizio d’ordine e di informazione nello stesso padiglione 1, quello delle registrazioni, dando informazioni in 4 lingue ai pellegrini. Mio collega di oggi è Marcelino, seminarista portoghese.Anche oggi infatti sono arrivati più volontari che pellegrini, ma da domani è previsto che il trend si inverta decisamente a favore di questi ultimi. Ho avuto anche il piacere di essere intervistato in inglese da una TV privata di New York, intervista che si aggiunge a quella fatta ieri in italiano per Radio Maria spagnola.Venerdi 12 agostoIn mattinata il primo turno alla registrazione pellegrini. Il pomeriggio riposo e poi la sera andiamo a cena con un gruppo italo-polacco di volontari. Sfidiamo la pioggia per raggiungere la metro in Gran Via e il ritorno è tutto un cantare canzoni italiane, Celentano in primis. Tra noi volontari si respira una bella atmosfera di allegria.Sabato 13 agostoStando al banco registrazioni mi sono potuto rendere conto di come il numero dei pellegrini sia aumentato. Per domani se ne prevedono ancora di più. Dall’ufficio di segreteria generale dove lavoro si prevedono in settimana oltre 100.000 accessi (NB: saranno molti di più!). Nel pomeriggio sono stato ad un internet point a scaricare i testi di alcuni canzoni in italiano da portare alla festa internazionale che si terrà domani. Sarà il contributo italiano alla serata. La sera invece visita guidata alle cripte della Catedral Almudena e a piazza dell’Oeste. Purtroppo la serata è funestata dalla notizia di atti vandalici perpetrati contro le strutture della GMG. Alcuni «indignados» hanno distrutto i confessionali presenti nel parco del Retiro. Decidiamo di fermarci in plaza de Espana a pregare, ognuno nella propria lingua, per queste persone che odiano i cristiani. Purtroppo da quando siamo qui episodi del genere sono all’ordine del giorno. C’è infatti un nutrito gruppo di contestatori accampati nei dintorni di Madrid i quali sono ostili alla GMG. Si tratta del gruppo degli «indignados», assurto agli onori della cronaca per aver cominciato spontaneamente una protesta nelle piazze spagnole ormai diversi mesi fa, contro la disoccupazione giovanile e le condizioni contrattuali in cui devono lavorare i giovani spagnoli. Trovandomi in una situazione non proprio rosea dal punto di vista lavorativo, confesso di averli ammirati per il loro coraggio. Ma adesso fatico a credere a questa deriva anticlericale. Le motivazione che adducono alla loro protesta nei confronti della Chiesa sono principalmente di natura economica: sono ostili al fatto che il governo spagnolo stia finanziando un evento che dovrebbe essere solo relativo ai credenti, invece di utilizzare quel denaro per alleviare le condizioni dei disoccupati. A quel che ne so io invece, la spesa per il governo è stata veramente bassa, in quanto ogni pellegrino paga il suo contributo per le spese organizzative, e così facciamo noi volontari. Inoltre non dormiamo in hotel a 5 stelle.Certamente questi gruppi hanno il diritto di esprimere la loro opinione, ma il disagio per l’organizzazione della GMG è grande. È accaduto inoltre che alcuni volontari, facilmente riconoscibili per la maglietta verde che indossano, siano stati insultati e provocati. In un caso, in Puerta del Sol, un volontario è stato perfino picchiato. Per questo motivo l’organizzazione consiglia di non indossare la maglietta verde al di fuori del proprio turno.Domenica 14 agostoMattina turno regolare, tantissimi gli italiani presenti. Nel pomeriggio internet point. La sera torniamo in tempo per la festa internazionale, dove ogni paese dispone di 10 minuti circa per il suo show. Si apre con un ragazzo vestito da Elvis che canta alcune canzoni. È poi il turno del tango argentino, della musica brasiliana, dei balli tradizionali polacchi e peruviani e della musica folk americana. Gli italiani hanno infine deciso per un gioca juer che possa coinvolgere tutti, traducendolo in inglese e spagnolo. Domani il lavoro sarà più duro: si prevedono anche turni di notte.Lunedi 15 agostoNel turno di mattina eravamo l’unico desk a parlare anche francese, grazie alla mia collega Alice. La sera è un delirio: tantissimi, migliaia, i pellegrini accampati fuori dalla Fiera nel parco. Per la maggior parte italiani ma qua e là si vedono gruppi sparuti di altre nazionalità: americani, camerunensi. Sembra che 5000 italiani debbano restare alloggiati qui in altri due padiglioni fiera. In tempo record l’organizzazione apre e sistema i padiglioni, anche se qualcuno si chiede che fine ha fatto la tendopoli che doveva essere allestita per ospitarli. Ore 22.30. la fila dei pellegrini che entrano nel padiglione sembra non avere mai fine. Nonostante il disagio evidente si sentono però dappertutto canti e risate. Tra poco comincia il mio turno in segreteria.Martedi 16 agostoComincia ufficialmente la GMG. Adesso la metro e i ristoranti sono letteralmente invasi dai pellegrini, per la maggior parte italiani provenienti da ogni parte dello Stivale. Domani arriveranno anche moltissimi francesi. Fortunatamente stasera non mi tocca il turno di notte.In mattinata io e Alice seguiamo il caso di una signora neozelandese di nome Sandra e di origini italiane. Rimasta paralizzata da alcuni anni in seguito ad una caduta, è infatti in carrozzella. Le facciamo da guida nei labirintismo degli uffici per poter ottenere un pass che le permetta di stare nell’area riservata ai disabili proprio sotto il palco. Lei e il marito Mike ci ringraziano calorosamente, invitandoci a trovarli in New Zealand.La sera vado con Tomek a messa in piazza Cibeles. Riesco a fare la comunione. Faccio conoscenza con una signora con una figlia disabile e con un sacerdote nicaraguense e con alcuni pellegrini suoi connazionali. È solo alla conclusione della messa che mi rendo conto di quanta gente ci sia. Sullo schermo passa l’omaggio a Giovanni Paolo II e mi restano in mente le sue parole «non vi rassegnate a un mondo dove si muore di fame, dove c’è disoccupazione ». «Què no tengais miedo!» Ripete il vescovo di Madrid. E credo che questo sia davvero un grande messaggio per i giovani di tutto il mondo. C’è un aria di commozione generale al ricordare il grande beato, veramente amico di noi giovani. In silenzio lasciamo la piazza dopo la messa.Mercoledì 17 agostoMolto lavoro come al solito ma la mattinata scorre in fretta. La sera mi reco a cenare al solito ristorante in Puerta del Sol. Ho appena ordinato che, vedendomi da solo al bancone, un gruppetto di Huelga mi invita a cenare con loro al loro tavolo. Le ragazze studiano ancora alle superiori e il seminarista Miguèl che le accompagna è al 5° anno di seminario.Uscito dal ristorante incontro un gruppo di volontari italiani e spagnoli e vado insieme a loro al mercato di San Miguèl. La metro stasera non ferma alle tre stazioni del centro, chiuse in concomitanza della protesta dei nostri amici indignati: ne vediamo diversi a giro, con cartelli che dicono «non vogliamo vedere il papa» e «le spese per la GMG dovrebbe pagarle la Chiesa». Tornando in metro passiamo dietro ad una ragazza che attacca manifesti con la scritta «La Chiesa è nemica della vita». Alcuni vengono immediatamente rimossi dalla folla di pellegrini che la segue. Io faccio per staccarne uno ma lei, che era rimasta lì accanto di guardia, mi scosta la mano. Lascio perdere e torno dai miei amici. La sera però, discutendo di questo fatto con Tomek, ammetto che mi è dispiaciuto aver tentato di rimuovere il manifesto. In fondo è giusto che ci sia libertà di espressione. Come Tomek afferma, la verità si afferma per sua stessa natura, nonostante tutti gli sforzi che altri possano fare per nasconderla.Giovedì 18 agostoHo visto l’arrivo del papa solo per pochi minuti, mentre continuavo a lavorare durante il mio turno. Problemi con la diocesi di Roma e Firenze. Finisco alle 4 e subito una riunione organizzativa: da sabato saremo trasferiti a Cuatro Vientos, il vecchio aeroporto militare dove saranno ospitati gli eventi conclusivi della GMG. Oltre un milione di persone è la stima prevista (saranno invece quasi 2 milioni i pellegrini che andranno ad assieparsi al sole nella spianata). Oltre alle aree per cui stiamo vendendo i posti, ci saranno 3 settori ad ingresso libero e gratuito, attrezzati con maxischermi, per accogliere chi non ha prenotato il posto. Venerdi 19 agostoUltimo giorno di lavoro ad Ifema, poi il pomeriggio tutto sarà spostato a Cuatro Vientos per domani. Oggi mi è andata bene, con solo 2 ore di straordinario. Alle 4 esco da lavoro e mi reco ad una riunione organizzativa. Andiamo a pranzo/cena (difficile da stabilire, anche perché difficilmente riusciamo a fare più di un pasto al giorno!) con un gruppo di italiani al solito locale, dopo tiriamo tardi passeggiando un po’. La stanchezza comincia a farsi veramente sentire.Sabato 20 agostoIl mio turno a Cuatro Vientos comincia dalle 12 fino alle 16 ma si protrarrà fino alle 18.30. Nel padiglione attrezzato per le registrazioni non possediamo tutto il materiale che stava ad Ifema, per ovvi motivi logistici. Cerchiamo di aiutare come possiamo e di registrare le iscrizioni dell’ultimo minuto.Arriviamo a Cuatro Vientos e prendiamo posto già dalle 11 nel nostro settore, il C10, dedicato ai volontari, tornando poi indietro fino all’ingresso per prendere servizio. È una vera e propria guerra. Non abbiamo internet in tutti i computer e facciamo quello che si può. Esco frastornato ma dopo essere riuscito a consegnare zaino e materiale a tantissimi altri pellegrini. Consegno loro anche qualcosa dal mio zaino personale, dal momento che sta drammaticamente finendo tutto il materiale preparato. Non invidio i poveracci dell’ultimo turno di segreteria.Torno alla mia zona ed attendo con gli altri che cominci la veglia con il Santo Padre. La folla è veramente immensa e la spianata appare colorata dalle bandiere di ogni parte del mondo. L’altare, pur imponente, è come sullo sfondo di una tanto grande marea umana.Purtroppo durante la notte scoppia una bufera che distrugge le cappelle dove erano contenute le ostie, impedendo a molti pellegrini di ricevere la comunione la mattina seguente, e crea non pochi disagi ai pellegrini, sradicando tende e infradiciando i più temerari che si sono avventurati senza keyway. Nemmeno la pioggia è sufficiente a fermare i giovani. La cerimonia è sospesa per diverso tempo, ma riprende al calare della pioggia, dopo che il papa chiede di pregare affinchè sia possibile continuarla.Domenica 21 agostoDopo la notte trascorsa all’addiaccio, la messa del papa e, alle 12 circa, lasciamo la spianata. Mi incammino tra la folla dei pellegrini, stanco ma contento di aver dato il mio piccolo contributo. Purtroppo sono costretto a portarmi dietro lo zaino da trekking e non posso recarmi all’incontro conclusivo del papa per i volontari. Vincenzo, un mio collega, mi racconta come il papa abbia espresso il suo ringraziamento verso ognuno di noi e come ci abbia esortato a portare quanto abbiamo scoperto in questa GMG, con noi nella vita quotidiana. Ci ringrazia di come abbiamo aiutato i pellegrini, e lui stesso.Lunedì 22 agostoGiornata di viaggio. Attraversiamo tutta la Francia. Lascio il gruppo a Savona e prendo il treno per Genova, poi per Pisa e poi per Firenze. Arrivo alle 22,30 a casa e domattina si torna al lavoro Ed è proprio lì, nella mia quotidianità a volte difficile, che dovrò portare con me i frutti di questa GMG. Porto con me le parole di Giovanni Paolo II «non abbiate paura!». Ed è questo il messaggio che voglio trasmettere ai miei coetanei. Non lasciate che la GMG rimanga un fatto isolato ogni due o tre anni. Ma portate sempre con voi la gioia che avete ricevuto. Portatela nella vostra vita quotidiana.