Arezzo - Cortona - Sansepolcro

Il corso residenziale, un’esperienza pilota per cominciare bene .

Sabato 13 e domenica 14 ottobre presso il santuario di santa Margherita a Cortona un «piccolo gregge», sotto la guida esperta di padre Rinaldo Paganelli di Roma e di suor Giancarla Barbon di Brescia ha compiuto un «grande passo». Ha oltrepassato il solito prato verde dei fanciulli per entrare nel giardino di casa delle famiglie. E di lì si è potuto osservare più da vicino la porta di casa, le scale, le finestre, la tavola di cucina, la camera e perfino il bagno. Ed è stata un bellissima sorpresa. Sono certo che chi faceva parte del piccolo gregge comprende in pieno questa mia immagine. Ma coloro che non c’erano? Che cosa capiscono di quello che ho detto? Su che cosa devono essere informati ? Quale comunicazione devono ricevere ? Andiamo allora per ordine. Il corso residenziale a Cortona, organizzato dall’équipe dell’Ufficio catechistico diocesano per tutti i catechisti della diocesi, era stato progettato come specifico momento di formazione in relazione al piano pastorale diocesano. Si trattava di recuperare il sacramento del battesimo nel cammino di iniziazione cristiana. L’attenzione, dunque, era rivolta in primo luogo alle famiglie e al loro primario ruolo educativo nel confronti della fede. Ruolo o responsabilità che nasce appunto dalla scelta, per i propri figli, del battesimo. C’è stato il rischio di non poter far nulla perché si era iscritta fino a due giorni prima solo una catechista. L’aver scelto, come guide di questo corso residenziale, due esperti a livello nazionale, ci metteva in un forte imbarazzo. Le uniche persone che garantivano la presenza erano quelle della équipe. Non era molto, ma era tutto quello che potevamo fare per non dover rinunciare all’iniziativa. Già il primo tentativo, l’anno precedente era fallito. Ma lo Spirito Santo soffia e spesso sorprende. Il sabato e la domenica si sono presentati una trentina di catechisti più che motivati. Gli esperti, adattandosi in modo intelligente ed efficace, hanno guidato le due giornate con ottimi risultati. Non hanno fatto relazioni o conferenze, ma hanno fatto camminare i catechisti in una continua esperienza «ciclica»: dal vangelo alla vita e dalla vita all’annuncio, poi dall’annuncio alla vita e dalla vita al vangelo. Non ci sono quindi «idee o concetti» particolari da riferire, ma solo esperienze da raccontare. Questo è l’invito a contattare i catechisti di Ponte a Poppi, di Terontola, di Arezzo, di Castiglion Fiorentino, di Cortona, di Camicia, di Castighion Fibocchi per sapere che cosa è successo. Io mi limito a dirvi che si sono vissute delle emozioni quando Gesù ci ha chiesto: mettiti in mezzo; si sono provate delle sensazioni quando in casa una donna ha rotto una boccetta di profumo per amore di Gesù; si sono acquistate delle certezze quando ciascuno ha potuto vedere la fede presente in tutti anche se di diverso colore; e infine si sono ritrovate le motivazioni dell’essere catechisti quando ciascuno si è sentito trattato da adulto e non da «insegnante o maestro». La proposta e l’esperienza di un corso residenziale per catechisti nella nostra diocesi sono nuove e quindi ancora poco comprese e sostenute. Ci auguriamo che, per condividere e attuare qualsiasi eventuale altro piano pastorale, divenga un «tradizionale appuntamento» formativo per tutti i catechisti e gli animatori pastorali alle prese con un servizio fondamentale.  don Francesco Sensini