Arezzo - Cortona - Sansepolcro

Il catechista, ovvero una sentinella d’amore.

Domenica 13 dicembre i catechisti della nostra diocesi si sono incontrati per un momento di preghiera insieme, nel tempo di Avvento. Dalle 15,30 alle 17 in tre luoghi diversi: la Chiesa di San Marco ad Arezzo, il monastero delle Clarisse a Cortona e la Concattedrale di Sansepolcro, ma contemporaneamente ed all’unisono, i catechisti si sono messi in ascolto della Parola e hanno pregato.Il titolo dell’incontro «Come sentinelle che scrutano nella notte» tratto dal brano del profeta Isaia 21,6-12 aiuta a far riferimento alla missione che i catechisti sono chiamati a svolgere a servizio della Chiesa. Ricorrendo a un suggestivo dialogo notturno delle sentinelle che contano le ore che le separano dall’alba, il profeta Isaia allude all’oppressione da parte di un popolo nemico di Israele, oppressione raffigurata dalla notteMa che cosa è per noi oggi la notte? Quali tenebre siamo chiamati a scrutare? La sentinella aveva detto nei versetti precedenti: « Signore al posto di osservazione io sto tutto il giorno; sul mio posto di guardia sto all’erta l’intera notte». Ed oggi che cosa significa per me catechista essere sentinella? Come veglio, e cosa aspetto io personalmente e che cosa aspetta oggi l’umanità? Su queste sollecitazioni, dopo l’omelia, si è accentrata la riflessione personale per alcuni minuti in silenzio per poi passare alla condivisione dei pensieri e delle riflessioni.Intorno alla Parola che è luce ai nostri passi, alcuni dei presenti hanno fatto risuonare ciò che la Parola aveva in loro suscitato. È stato un momento molto bello di condivisione e di edificazione fraterna, poiché l’esperienza e la testimonianza nel nome del Signore danno la prova di come si entri in comunione con l’aiuto dello Spirito Santo e di come ognuno di noi faccia parte del popolo di Dio.Non è stato solo un ascoltare per «sapere» ma un ascolto fecondo, guida ai passi nel cammino di conversione per ciascuno. La liberazione è attesa come certa ed imminente: il Salvatore verrà; la sentinella annuncia: «viene il mattino». E allora la sentinella diventa il messaggero, che porta il lieto annuncio.Quell’annuncio che il mondo aspetta, anche se non sa cosa sia, ma la sentinella che ha vegliato lo sa ed è proprio la sentinella che porta la notizia: viene il mattino. Questa è la notizia che i catechisti sono chiamati a portare. Oggi più che mai il catechista non è più tanto colui che fa conoscere la «dottrina» ma è colui che dà quel «primo annuncio» che fa aprire l’uomo all’amore di Dio. È un compito eccessivo? Una catechista ha detto: «So di possedere un tesoro e non posso tenerlo per me».Con la preghiera di domenica, si è chiuso il primo periodo del lavoro dell’Ufficio catechistico diocesano, iniziato con i primi corsi tenuti in ottobre, per la pausa delle festività natalizie. Gli incontri riprenderanno secondo il calendario, già nutrito, a metà gennaio. In occasione dell’Anno Sacerdotale, in varie zone viene portato avanti il corso «L’Eucaristia, centro della vita del cristiano e della comunità», che si svolge in sei incontri e che ha lo scopo di aiutare a prendere maggiore consapevolezza del grande dono dell’Eucaristia e di cercare modi validi per aiutare i fanciulli e le loro famiglie a partecipare alla Messa domenicale.di Isa Cini