Arezzo - Cortona - Sansepolcro

Il «caso Buitoni» entra in consiglio comunale.

Il 20 maggio si terrà il consiglio comunale aperto con la presenza delle rappresentanze regionali Toscane e Umbre per discutere sul domani dello stabilimento Buitoni di Sansepolcro. E’ una delle molte iniziative promosse in città di fronte all’incertezza che regna sull’avvenire della storica fabbrica della pasta. La giunta comunale ha messo al corrente della vertenza Buitoni che giovedì scorso durante la conferenza dei sindaci della Valtiberina Toscana che ha avuto come unico ordine del giorno «la vicenda Buitoni e futuro dello stabilimento di Sansepolcro».Intanto sono state smentite le dichiarazioni di Mastrolia di una sua acquisizione della Buitoni di Sansepolcro. La smentita è arrivata direttamente da parte della Nestlè. Nel frattempo i rappresentanti dei lavoratori si sono incontrati con l’amministrazione comunale composta da sindaco, vicesindaco, assessore alle attività produttive, presidente della giunta comunale e il presidente della Comunità montana. E’ stato raggiunto un accordo di intenti da perseguire in maniera congiunta, per proseguire le iniziative da realizzare secondo l’andamento della trattativa di vendita. In merito a questo si sono svolte anche assemblee straordinarie per spiegare più dettagliatamente le questioni e decidere insieme ai lavoratori le strategie da intraprendere nell’immediato futuro.Nel frattempo le Rsu hanno scritto una lettera aperta alla Nestlè in cui puntano l’indice contro il silenzio della proprietà. «Dopo l’incontro avuto nella sede di Assolombarda a Milano alla presenza di Mediobanca, dove ci avete fornito notizie scarne e frammentarie relative all’andamento circa la vendita dello stabilimento – si legge nella missiva – ci amareggia prendere atto che ancora non ci abbiate fornito ulteriori elementi di conoscenza per una analisi più approfondita sull’andamento della trattativa. Questo silenzio ci allarma, ci preoccupa e ci porta a riflettere sulla linea del vostro comportamento riguardo alla fase di vendita. Per questi motivi, oltre a confermare lo stato di agitazione, ci riserviamo di adottare ogni altra azione che riterremo più opportuna».