Massa Marittima Piombino

Il cardinale Ernest Simoni a Marina di Castagneto Carducci

La testimonianza del porporato albanese perseguitato per la fede

Il Cardinale Ernest Simoni, mantenendo la sua promessa fatta la scorsa estate nella precedente visita alla comunità di tornare anche quest’anno a Marina di Castagneto Carducci, alla veneranda età di 96 anni con il suo esemplare zelo pastorale, sfidando le torride temperature d’agosto ha lasciato l’Arcidiocesi di Firenze dove risiede ormai da più di otto anni e si è recato in visita alla Parrocchia di Santa Maria Assunta.

Il Presule è stato accolto dal parroco Padre Giuseppe O.S.J. edal Vice-Parroco Padre Paolo O.S.J. sul sagrato della bellissima chiesa che sorge nella secolare pineta e costruita con l’aiuto dei fedeli e degli Oblati di San Giuseppe di Asti i cui religiosi da decenni se ne prendono cura e presenti ad accogliere il Cardinale.

La Chiesa fu edificata su un terreno donato dal Conte Gaddo della Gheradesca. Stile moderno, presenta una pianta ottagonale, con un imponente tetto piramidale in struttura di legno; luminose vetrate aperte sul giardino costituiscono le pareti, progettata dall’architetto Giovanni Grassi e dall’ingegnere Mario Niccolai. Consacrata, nella Solennità dell’Assunzione della Beata Vergine Maria il 15 Agosto 1988 dall’allora Vescovo di Massa Marittima – piombino Mons. Lorenzo Vivaldo.

Presente alla storica visita di Sua Eminenza la Sindaca del Comune di Castagneto Carducci Sandra Scarpellini e le autorità militari, presente il Comandante della locale Stazione Carabinieri di Donoratico e numerosi fedeli in villeggiatura nella località di mare giunti da varie parti d’Italia e non solo, che commossi lo hanno accolto con un lungo applauso.

Il Cardinale ha presieduto la Santa Messa animata dal coro parrocchiale di Donoratico. Al termine della Celebrazione Eucaristica, il Parroco ha ringraziato tutte le autorità convenute e tutti coloro che si sono adoperati nell’organizzare la visita di Sua Eminenza per la terza volta nel territorio di Castagneto Carducci, in modo particolare i fedeli, i volontari, l’Avv. Manuela Montagni ed il Cav. Luca Princi.

Padre Giuseppe, prima del congedo della Santa Messa, ha portato il saluto deferente del Vescovo di Massa Marittima – Piombino S.E. Mons. Carlo Ciattini, il quale non ha potuto partecipare per impegni pastorali assunti in precedenza.

Il Religioso Giuseppino a poi invitato il Cav. Veri Lascialfari Segretario di Sua Eminenza a riferire ai presenti i tratti salienti della eroica ed esemplare vita del religioso albanese vissuta alla luce del vangelo e alla sequela di Gesù Buon Pastore e Divin Maestro. Don Ernest fu barbaramente arrestato la Vigilia di Natale del 1963. Ha subito ingiustamente 11.107 giorni di prigionia nelle atroci galere albanesi e ai lavori forzati nelle miniere dove estraeva, con i suoi 4.000 compagni di prigionia, rame e pirite. Fu definitivamente liberato nei primi mesi del 1991; gli ultimi anni del lungo “Calvario” della detenzioni li ha trascorsi nelle fogne di Scutari dove, con il piccone, pala e mazza scava i canali.

E’ ad oggi l’unico sacerdote ancora vivente testimone della persecuzione del regime comunista di Enver Hoxha, il quale dittatore, nel 1967, proclamò l’Albania il «primo Stato ateo al mondo».

I fedeli, visibilmente commossi, alzandosi in piedi a lungo hanno salutato il cardinale con un applauso che sembrava mai terminare e si sono stretti attorno al Presule che non sottraendosi alle fatiche, ha salutato tutti benedicendo e portando ad ognuno la carezza della Chiesa.

Padre Ernest, nella sua commovente e disarmante semplicità, a chi lo chiamava Eminenza indicando il grande Crocifisso sopra l’altare ha esclamato più volte: “Eminenza è Gesù che gronda ogni giorno sangue per noi sulla Croce; io sono solo un umile servitore nella vigna del Signore, io non ho fatto nulla, tutto è stata la grazia divina del Signore e la preghiera che mi ha sorretto ogni giorno della mia prigionia: se un solo masso in miniera fosse caduto sarei volato in cielo, invece il Signore mi ha salvato e per intercessione della Santissima Madonna mi ha dato il dono della salute che mi permette a quasi cento anni di poter ancora oggi servire la Santa Chiesa e il Popolo di Dio per la salvezza delle anime. Preghiamo per il Santo Padre Francesco, per il suo Universale Ministero Petrino; sosteniamolo con l’instancabile preghiera, affinché il Signore, possa ascoltare il suo accorato grido affinché cessi ogni conflitto bellico e si possa stabilere una giusta duratura pace in tutto i mondo”.