Italia
Il carcere aspetta un gesto di clemenza
Il 14 novembre il Papa ha pronunciato davanti a tutti i parlamentari riuniti alla Camera dei Deputati parole nette e inequivoche: necessità del recupero e del reinserimento dei detenuti e di una riduzione delle pene. La risposta dei parlamentari è stato un forte, prolungato e corale applauso. Quelle parole e quell’applauso hanno riacceso concrete speranze nella popolazione detenuta e negli operatori sociali e penitenziari. Speranze che non sarebbe giusto né saggio deludere nuovamente e neppure eludere con risposte parziali o insufficienti, come il cosiddetto indultino». Lo sostengono alcune associazioni tra cui la Caritas di Roma e il Gruppo Abele, ma anche i cappellani e parte delle organizzazioni sindacali della polizia penitenziaria.
2) la sospensione della pena viene revocata se, nel corso dei successivi 5 anni, il condannato commette un nuovo reato (punito con più di 6 mesi di reclusione) oppure se viola le prescrizioni che gli vengono imposte al momento della sospensione (articoli 5 e 9). In caso di revoca la pena riprende a decorrere dal momento in cui è stata sospesa;
3) per i migranti irregolari la sospensione della pena comporta l’obbligo di abbandonare il territorio dello Stato entro un mese, se questo non avviene, anche in questo caso riprende a decorrere la pena dal momento della sospensione (articolo 7);
4) per tutto il periodo della sospensione i cittadini italiani, ai quali viene concessa la sospensione della pena, non possono allontanarsi dal territorio dello Stato, devono recarsi tutti i giorni alla polizia, hanno l’obbligo di non allontanarsi dal territorio di uno specifico comune, devono rientrare nel luogo in cui dimorano entro le 21 e non possono riuscirvi prima delle 7 del mattino. La polizia giudiziaria deve vigilare sul rispetto di questi obblighi (articoli 6 e 8);
5) passati 5 anni dalla concessione della sospensione, se tutte le prescrizioni sono state costantemente osservate e non sono stati commessi nuovi reati si estingue la pena.
Il discorso del Papa al Parlamento italiano