Cultura & Società
Il Cammino degli Dei da Bologna a Firenze protagonista del nuovo Meridiani Cammini
Sei tappe di lunghezza accessibile a qualsiasi tipo di gamba senza particolari difficoltà. “Il dolce fascino di un “piccolo e bello” che non è mai artefatto, ma è il prodotto di un patto tra uomo e natura che affonda le sue radici nei millenni passati” spiega il direttore Walter Mariotti nel suo editoriale che aggiunge “la Via degli Dei ha quella combinazione di caratteristiche che pochi altri cammini, in Italia e non solo, riescono a mettere sul piatto dell’offerta: consente di respirare il fascino dell’avventura, in quanto attraversa territori dove la natura non ha mai smesso di farla da padrona, soprattutto tra i boschi dello “scollinamento” appenninico; eppure consente di contenere questa sensazione di “distacco dal mondo” (che è il bello di ogni cammino) in un tempo limitato, compatibile con gli impegni di vite sempre meno pensate per la fuga e per l’immersione in qualcosa d’altro che non sia la routine”.
Detta Via degli Dei perché attraversa località come monte Adone, Monzuno (Mons Iovis, monte di Giove), monte Venere, monte Luario (Lua era la dea romana dell’espiazione), il percorso è stato ideato alla fine degli anni 80 del ’900 da un gruppo di escursionisti bolognesi.
L’itinerario protagonista del nuovo Meridiani Cammini ricalca prevalentemente antichi tracciati, passa accanto ad alcuni basolati della strada romana ora riscoperti. Al lastricato romano caduto in disuso e sommerso dalla vegetazione, si sostituì un semplice sentiero, una stretta mulattiera senza pavimentazione, utilizzata dai viandanti che avessero necessità di percorrere questo cammino.
Un cammino che si distingue per la sua autenticità, come il direttore Mariotti precisa: “Non è che qui la civiltà non sia arrivata, è che ha saputo rimanere civile, ovvero comprendere prima che fosse troppo tardi che la natura – i boschi, i corsi d’acqua, le distese a pascolo – è elemento di vita e di sviluppo, non impedimento da confinare”.