Vescovi Toscani

I vescovi toscani: il voto è un diritto e un dovere

Pubblichiamo il testo integrale del comunicato della Conferenza episcopale toscana a proposito della consultazione elettorale politica del 9 e 10 aprile 2006. Il testo è stato approvato nella riunione della Cet del 27 e 28 marzo 2006, a Lecceto.

La prossima scadenza elettorale ci sollecita, come pastori della Chiesa, ad esprimere alcune considerazioni utili per le nostre comunità e le singole persone, senza per questo schierarci da una parte o dall’altra.

Riteniamo intanto che è un diritto-dovere di tutti contribuire al bene comune e ad una convivenza giusta, civile ed ordinata a livello locale, nazionale ed internazionale. Perciò esortiamo ad andare alle urne e ad esprimere il proprio parere e la propria scelta. Comprendiamo il diffuso malessere nei confronti del sistema elettorale vigente che tra l’altro impedisce la scelta effettiva tra i candidati, ma per quanto possa essere grande la delusione nei confronti della politica, disertare le urne è negativo.

Volendo poi addentrarci nei contenuti del «bene comune, fondato sulla dignità della persona umana», ci sembrano fondamentali alcune attenzioni che debbono sicuramente orientare le scelte di un cattolico e non solo. Esse sono state già più volte ricordate dalla Chiesa. Facciamo riferimento e quindi rinviamo per una sua più attenta lettura alla Nota dottrinale della Congregazione per la Dottrina della Fede del 24 novembre 2002 «circa alcune questioni riguardanti l’impegno e il comportamento dei cattolici nella vita politica», in particolare al n. 4: «È fondamentale la tutela del diritto primario alla vita a partire dal suo concepimento fino al suo termine naturale. Allo stesso modo occorre ribadire il dovere di rispettare e proteggere i diritti dell’embrione umano. Analogamente, devono essere salvaguardate la tutela e la promozione della famiglia, fondata sul matrimonio monogamico tra persone di sesso diverso e protetta nella sua unità e stabilità…: ad essa non possono essere giuridicamente equiparate in alcun modo altre forme di convivenza…. Così pure la garanzia della libertà di educazione ai genitori per i propri figli è un diritto inalienabile…. Alla stessa stregua, si deve pensare alla tutela sociale dei minori e alla liberazione delle vittime dalle moderne forme di schiavitù (si pensi ad esempio, alla droga e allo sfruttamento della prostituzione). Non può essere esente da questo elenco il diritto alla libertà religiosa e lo sviluppo per un’economia che sia al servizio della persona e del bene comune, nel rispetto della giustizia sociale, del principio di solidarietà umana e di quello di sussidiarietà. Come non vedere, infine, in questa esemplificazione il grande tema della pace ?… La pace è sempre “frutto della giustizia ed effetto della carità” esige il rifiuto radicale e assoluto della violenza, della guerra e del terrorismo e richiede un impegno costante e vigile da parte di chi ha la responsabilità politica».

Al termine di queste considerazioni ci sentiamo di richiamare tutte le nostre comunità cristiane al dovere della preghiera insistente e fiduciosa a Dio, nelle cui mani sono le speranze degli uomini e i diritti di ogni popolo. Si innalzi perciò dal cuore di ogni credente una supplica sincera e fervente al Signore perché il nostro paese ed il mondo intero cresca nel progresso sociale, nella libertà vera, nella pace. E si preghi anche per coloro che sono stati designati e siederanno in parlamento perché, liberi da interessi individualistici, siano sempre pronti a cercare con generosa dedizione solo ed esclusivamente il bene comune.I vescovi toscani