Vita Chiesa
I Vescovi della Toscana: grande gioia per Betori cardinale
«I vescovi delle Chiese della Toscana apprendono con grande gioia la notizia della creazione a cardinale del loro Presidente e Arcivescovo di Firenze», Giuseppe Betori. Lo scrive il vescovo segretario della Cet, Fausto Tardelli, sottolineando che la scelta del Papa «onora un fratello nell’episcopato ma anche tutta la Conferenza episcopale della regione, unita da profondi sentimenti di comunione e da un’intensa fraterna collaborazione, sotto la guida sapiente proprio di Betori», chiamato ora «a un servizio ecclesiale ancora più grande e impegnativo».
Di seguito il testo del comunicato: «I vescovi delle Chiese della toscana apprendono con grande gioia la notizia della creazione a Cardinale da parte di Papa Benedetto XVI del loro Presidente e Arcivescovo di Firenze S.E.R. Mons. Giuseppe Betori. La scelta del Santo Padre onora un fratello nell’episcopato ma anche tutta la Conferenza episcopale della regione, unita da profondi sentimenti di comunione e da un’intensa fraterna collaborazione, sotto la guida sapiente proprio di Mons. Betori. Mentre ringraziano di cuore Benedetto XVI per la sua decisione, si rallegrano con il loro Presidente e confratello, unendosi alla gioia dell’arcidiocesi fiorentina; assicurano inoltre la loro preghiera per quella che è una chiamata ad una responsabilità e ad un servizio ecclesiale ancora più grande e impegnativo».
L’arcivescovo di Firenze, Giuseppe Betori, sarà creato cardinale nel Concistoro fissato per il 18 febbraio. Lo ha annunciato Benedetto XVI nel corso dell’Angelus dell’Epifania al termine della Messa solenne durante la quale il Papa ha anche ordinato due vescovi. Saranno ventidue i nuovi cardinali.
L’arcivescovo di Firenze Giuseppe Betori, dopo l’annuncio ha dichiarato: Nel momento in cui viene resa nota la volontà del Papa Benedetto XVI di annoverarmi nel Collegio cardinalizio, esprimo profonda gratitudine al Santo Padre per questo gesto di benevolenza, che sento rivolto non solo alla mia persona, ma anzitutto alla Chiesa fiorentina e alla città di Firenze, come riconoscimento della loro gloriosa tradizione di fede e di cultura. Ciò che esteriormente può apparire come un onore, significa in realtà un legame ancora più stretto di comunione nella fede e nella carità con la Sede di Roma e un ulteriore rafforzamento dell’impegno alla fedeltà e alla collaborazione con il ministero del Successore di Pietro. Abbiamo appena ricordato il cinquantesimo anniversario della morte del servo di Dio il Card. Elia Dalla Costa; vanno ricordate le sue parole del 17 marzo 1933, nella cattedrale di Santa Maria del Fiore, quando l’Arcidiocesi lo accolse dopo l’imposizione della berretta cardinalizia, parole impegnative, che suonano come un monito e un incitamento: «Il rosso dell’abito cardinalizio adunque nel suo muto ma eloquente linguaggio mi ripeterà assiduamente il precetto divino: Amerai Iddio; il fiammeggiante rosso della porpora mi ripeterà perennemente con insistente voce: Ama il tuo prossimo e soprattutto ama il popolo fiorentino che è il popolo tuo». A tutti chiedo di pregare perché sappia collocare su questo orizzonte la mia persona, il mio ministero pastorale, l’ulteriore responsabilità a cui il Santo Padre mi chiama.
A quanto dichiarato da mons. Betori fa eco l’Arcidiocesi di Firenze: La nostra comunità diocesana – ha commentato il Vescovo Ausiliare, mons. Claudio Maniago accoglie con gratitudine questa significativa designazione che lega ancor più il nostro Arcivescovo, e con lui tutta la diocesi fiorentina, al Santo Padre e al suo ministero universale.
Otto sono invece vescovi diocesani, tra cui monsignor Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze: monsignor George Alencherry, arcivescovo Maggiore dei Siro Malabaresi, monsignor Thomas Christopher Collins, arcivescovo di Toronto, monsignor Willem Jocoby Eijk, arcivescovo di Utrecht, monsignor John Tong Hon, vescovo di Hong Kong, monsignor Rainer Maria Woelki, arcivescovo di Berlino, monsignor Timothy Michael Dolan, arcivescovo di New York, monsignor Dominik Duka, arcivescovo di Praga.
A questi si aggiungono quattro cardinali ultraottantenni: padre Prosper Grech, Consultore presso la Congregazione per la Dottrina della Fede, di padre Karl Josef Becker, docente emerito della Pontificia Università Gregoriana, di monsignor Lucian Muresan, arcivescovo maggiore della chiesa greco-cattolica rumena, e di padre Julien Ries, professore emerito di storia delle religioni presso l’università Cattolica di Louvain.
Con il Concistoro del 18 febbraio prossimo, saranno in totale 214 i componenti del Collegio Cardinalizio di cui 125 elettori e 89 ultraottantenni. Attualmente, l’Europa con 119 cardinali, di cui 67 elettori, è il Continente più rappresentato. A seguire le Americhe con 54 porporati, di cui 37 elettori, poi l’Asia con 20 cardinali, 9 dei quali elettori. L’Africa ha 17 cardinali, 11 elettori, l’Oceania 4 porporati di cui uno elettore.