Prato
I tre frati “di strada”
Dei tre frati, c’è chi studia, chi presto lavorerà, chi darà una mano alla pastorale dei migranti e della carità in diocesi. «Soprattutto vorremmo – spiega fra’ Alessio – che i nostri impegni nascessero e venissero sostenuti dal carattere contemplativo di questa nostra piccola comunità». Davanti alla cucina c’è una piccola cappella, semplicissima, quasi ad unire il grembiule alla preghiera. Nessuno dei tre è sacerdote e, al momento, secondo lo spirito delle origini, vogliono restare frati e basta.
Mercoledì 29 novembre, nella festa dei santi dell’Ordine francescano, il Vescovo e il padre Provinciale hanno inaugurato la nuova comunità. Ma perché l’Ordine ha deciso di lasciare l’antico convento di San Domenico per questa casa nel quartiere di San Paolo? Padre Fiorenzo Locatelli lo aveva spiegato, indirettamente, al nostro settimanale, appena eletto provinciale dal Capitolo dei frati: «È nostra intenzione inviare sempre di più i frati – spiegava Locatelli – soprattutto i giovani, a fare apostolato nelle parrocchie o a costituire nuove presenze di preghiera e di testimonianza in mezzo alle nuove povertà, come quella nata nel campo nomadi di Sesto Fiorentino». Proprio da questa esperienza di frontiera nasce la nuova comunità pratese.
Anche fra’ Simone ha vissuto in una roulotte tra i rom, condividendone la vita e la povertà. «La chiusura del campo nomadi – sintetizza fra’ Simone – la consegna di San Domenico alla Diocesi, le decisioni del nostro Capitolo ci hanno portato fin qui. Sono tutti i frati minori della Toscana – precisa – che scommettono su questa nuova forma di presenza». Tra i progetti in ponte, c’è innanzitutto la collaborazione con mons. Santino Brunetti, vicario episcopale per gli immigrati, e la Caritas diocesana. «Il parroco di Gesù Divino Lavoratore, padre Sergio Perez, ci ha accolti subito con grande cordialità», aggiunge.