Lettere in redazione

I silenzi della Chiesa su alcuni temi

Desidero anzitutto manifestare il mio apprezzamento per il modo pacato e argomentato con cui il giornale sta affrontando alcune recenti polemiche sullo spinoso tema laicità/laicismo, ultimi i puntuali interventi sulla questione dell’Ici da parte di Claudio Turrini (che però… poteva forse risparmiarsi il malizioso accenno finale al fatto che tali polemiche nascerebbero dal desiderio del fronte laicista di «vendicarsi» dopo la sconfitta nell’ultimo referendum).

Se mi è permesso portare un contributo a questa riflessione, vorrei dire che è certamente amaro per un cattolico vedere guardata con sospetto la presenza della Chiesa nella vita civile. Penso tuttavia che essa potrebbe ottenere più rispetto se si esprimesse con uguale forza non solo su alcuni temi tradizionalmente «suoi», per quanto importanti (bioetica, famiglia, scuola ecc.), ma anche su tutte le questioni in cui sono in gioco valori come la dignità umana, la pace, la giustizia, la legalità, il bene comune. Mi pare invece purtroppo che certe volte, negli ultimi anni, la voce della Chiesa italiana sia stata debole, ispirata più a «prudenza politica» che a franchezza evangelica (come con la guerra in Iraq).

Anche in questi giorni le occasioni, volendo, non mancherebbero: per esempio, per limitarci all’orizzonte italiano, la grave decisione di modificare pesantemente a colpi di maggioranza la Carta costituzionale, «casa comune» della vita civile del nostro paese. Ma come si stanno esprimendo i cristiani in proposito…?Francesco MichelazzoFirenze I cristiani o i vescovi? Ho l’impressione che oggi si faccia un po’ di confusione sui diversi ruoli. Certo, i vescovi hanno la responsabilità di parlare, «opportune et inopportune», quando vedano compromessi valori fondamentali del bene comune, ma chi talvolta è troppo silenzioso è il laicato cattolico, al quale compete trovare soluzioni concrete ai problemi della società («Gaudium et spes», 43). Toscanaoggi cerca di dar voce a questo «mondo», ma talvolta non riesce a percepire che imbarazzati silenzi o rancorose lamentazioni. Non aiuta il mondo cattolico neanche l’atteggiamento di molti «media» italiani che vanno alla ricerca spasmodica della frase o del giudizio ad effetto di quel vescovo o di quel cardinale, isolandoli da un discorso più complessivo. Basti pensare alle polemiche di questi giorni sulle presunte «esternazioni» dei vertici della Cei. Il card. Ruini è presidente dei vescovi italiani dal 1991 e nelle sue «prolusioni» ha sempre affrontato, accanto ai temi ecclesiali, anche quelli nazionali e internazionali del momento. Per oltre un decennio sono state ignorate dai giornali o tutt’al più sintetizzate in una «breve». Oggi finiscono in prima pagina, con titoli da scatola. Il risultato è che ad un osservatore poco attento può sembrare che la Chiesa intervenga oggi su tutto e pesantemente, tanto da giustificare anche le gelose rivendicazioni della laicità dello stato da parte di alcune forze politiche. Claudio Turrini

Gaudium et spes