Arezzo - Cortona - Sansepolcro

I «segreti» del Borgo rivivono nella guida alle chiese storiche

Credete di conoscere bene il centro storico di Sansepolcro? Lo sapevate che il Volto Santo nella Cattedrale (il Crocifisso ricavato da un tronco di noce risalente all’VIII-IX secolo) è alto 271 cm, ha un’apertura delle braccia di 290 cm ed è la più antica scultura, di questo tipo, finora conosciuta? Che la Madonna con bambino, in pietra dipinta, che si trova nell’ingresso della cappella del Volto Santo, è denominata Madonna della Sollecitudine perché con una mano solleva il manto nell’atteggiamento di chi muove verso i fedeli? Che Piero della Francesca sarebbe sepolto nella Cappella di San Leonardo o Monacato? Che Maria, sull’altare maggiore della Chiesa della Madonna delle Grazie, denominata «La Madre della Grazia» dipinta da Raffaellino del Colle avrebbe avuto originariamente le mani congiunte e, secondo la tradizione popolare le avrebbe aperte per lo stupore di fronte al violento terremoto del 1558? Che la Pala dell’Assunta di scuola umbra, attualmente al Museo civico, era originariamente collocata nell’altar maggiore della Chiesa di Santa Chiara oggi auditorium per la musica?Queste sono solo alcune delle curiosità che si scoprono leggendo la Guida alle chiese del centro storico di Sansepolcro scritta dal professor Luigi Andreini e finita di stampare nel mese di ottobre. Tre anni e mezzo dopo la prima uscita, esaurite le prime duemila copie, torna in libreria ed in edicola una seconda edizione riveduta ed ampliata. Ci sono nuove immagini più chiare, una pianta del centro storico (solo allegata nella prima edizione) ed ampliamenti che tengono in conto ed illustrano i restauri che hanno, nel frattempo, riportato al loro splendore originale alcuni dei luoghi di culto più amati. Andreini si muove con agilità illustrando in maniera chiara e precisa tutte le chiese del centro cittadino ed anche alcune del circondario; la guida, per questo, è unica e costituisce una pietra miliare nel cammino di chi volesse avvicinarsi al prezioso patrimonio custodito nelle case di Dio. Il turista trova un valido strumento alla visita e il residente rintraccia invece, finalmente, uno documento indispensabile per avere prontamente alla mano tutte le informazioni relative a queste pagine artistiche culturali-religiose rappresentate dalle chiese. Per ottenere una mole così grande di informazioni si sarebbe dovuto consultare, fino ad oggi, molti volumi e testi specialistici.«Che si voglia dare più o meno credito a questa tradizione – scrive Andreini parlando dell’arrivo delle reliquie recate dai due pellegrini Arcano ed Egidio – resta il fatto che la denominazione di Borgo del Santo Sepolcro è abbastanza insolita e rara e che i documenti più antichi della nostra storia cittadina risalgono agli inizi dell’XI secolo. Inoltre, cosa non secondaria, gli abitanti si sono sempre identificati con questa storia tanto da volere come stemma cittadino la figura del Cristo Risorto». Il prezioso volume per questo, può essere considerato una testimonianza di come le origini della città siano indissolubilmente legate alla religiosità, nella quale affondano saldamente le sue radici.Michele Foni