Cultura & Società

I luoghi della scienza/6: provincia di Grosseto

di Francesca Galluzzi

Il territorio più meridionale della Toscana ha avuto, nel corso dei secoli, una storia parallela al resto della regione. Grosseto fu annessa al Granducato nel 1559. Furono i Medici, seguiti poi dai Lorena, a iniziare la lotta contro la natura per bonificare i terreni infestati dalla malaria. Una parte del territorio costiero, da Talamone a Porto Ercole, Argentario compreso, costituiva lo Stato dei Presidi sotto la dominazione spagnola.

Questi aspetti, oltre all’imponente passato etrusco, fanno sì che non manchino in questo territorio le alternative di visita a quella esclusivamente balneare. I più noti sono gli aspetti artistici ma soprattutto archeologici della provincia di Grosseto, per le vestigia etrusche con siti di grande rilevanza, oltre a borghi medievali di sicura suggestione.

Per quanto riguarda gli itinerari scientifici presentati in questa serie Grosseto si prepara a riaprire il suo Museo di Storia naturale della Maremma. Il museo, rimasto chiuso diverso tempo per un’azione profonda di ristrutturazione, verrà inaugurato presumibilmente fra settembre e ottobre prossimi.

Le collezioni organizzate secondo un innovativo percorso espositivo articolato in 11 sale; spaziano fra mineralogia, paleontologia, zoologia e preistoria.

Il Museo dispone anche di una ricca biblioteca specialistica; si trova nel centro storico di Grosseto, in piazza Pacciardi.

Nei pressi, o forse si dovrebbe dire ai piedi di Massa Marittima si trova invece il Centro Europeo per la Salvaguardia delle Tartarughe Carapax, tutto dedicato alla cura e allo studio di questi animaletti. Carapax (carapace, ovvero il guscio della tartaruga) è il nome di un progetto che sul finire degli anni ’80 fu sposato sia dal Ministero dell’Ambiente che dalla Regione Toscana: finanziato con fondi europei, è stato elaborato da una fondazione scientifica internazionale, denominata RANA (acronimo che sta per salvaguardia dei Rettili e degli Anfibi in Natura).

Le tartarughe sono una specie minacciata, in continuo calo dagli anni ’70 in poi e questo centro, l’unico del genere in Italia, si occupa di ospitarle, curarle, rimetterle in libertà nell’ambiente di origine. Si pensa al familiare esserino che forse abbiamo avuto in giardino o in un mini acquario in casa, ma in realtà le specie di tartaruga sono 17, fra quelle d’acqua e quelle di terra.

Una visita a Carapax permette di fare la conoscenza con le tartarughe mediterranee, cioè quelle che nascono alle nostre latitudini, riconoscendo le terrestri (il gruppo più numeroso, con 8 tipi) dalle marine (3 tipi) e ancora dalle palustri. Il centro, che si presenta come un vasto parco, è organizzato in percorsi che passano dai recinti dove si trovano gli animali; ci sono anche aree per la sosta: fra alberi secolari si può consumare un pic nic e i bambini hanno un’area attrezzata per i loro giochi. Il Centro accoglie le tartarughe che vengono portate qui da persone che vogliono dar loro una possibilità di essere reintrodotte nel loro habitat. Capita allora che accompagnati dagli esperti del centro si possa assistere all’incubazione delle uova, alla schiusa e alle prime avventure dei piccoli. Gli addetti consigliano di visitare Carapax la mattina presto oppure a tarda sera, evitando le ore più assolate per poter assistere alle attività degli animaletti; il centro è comunque aperto in primavera ed estate, con un orario che varia a seconda del mese.

Il Centro Carapax ha reintrodotto in natura centinaia di esemplari; una parte del percorso è dedicata alle specie esotiche con curiose tartarughe giganti, originarie del Sahel, oppure tartarughe azzannatici. A fianco alle tartarughe ecco le cicogne: Carapax vanta anche un Centro Cicogne, sempre nell’ambito della salvaguardia delle specie. Le cicogne sono ospitate in un’immensa voliera alta fino a 25 metri: che occasione per trovarsi a tu per tu con questi uccelli, di cui per esempio parlano le fiabe, ma che sono scomparsi dai nostri cieli.

Il territorio grossetano comprende anche la splendida Isola del Giglio. Formata prevalentemente da granito, il Giglio ha una ricchezza mineralogica incredibile, che in passato è stata fonte di sostentamento degli isolani. Dalla miniera di pirite del Giglio, per esempio, scoperta presso la Cala dell’Allume nel 1835, sono state estratte tonnellate di minerale, fino alla chiusura definitiva nel 1962.

Ancora oggi presso la Cala, molto amata dai bagnanti, si possono ammirare intorno all’ingresso principale della miniera direttamente sul mare le magiche pennellate di colore dei vari minerali: il rosso della limonite, il rosa della fluorite, il giallo dello zolfo, il grigio dell’ematite, il bianco del calcare. Una esposizione dei minerali gigliesi, curata con grande attenzione dal Comune, è quella del Museo Mineralogico di Isola del Giglio. Un piccolo museo, composto da una sola sala, dove in 18 vetrine sono esposti i minerali più spettacolari trovati in loco, tutti corredati da didascalie. Grandi pannelli esplicativi ricostruiscono per i visitatori la storia geologica dell’isola oltre alla storia della scoperta e dello sfruttamento della miniera di pirite.

Il tutto molto curato e dedicato con sincera riconoscenza ai minatori gigliesi del passato.

Fra acque sulfuree e percorsi infernali

La provincia di Grosseto è una delle più interessanti dal punto di vista morfologico e geologico, con paesaggi e fenomeni naturali estremamente vari. Si potrà approfondirne la conoscenza esplorandone i siti, dalle conosciute cascate di acque sulfuree a Saturnia al percorso «infernale» che si snoda fra biancane e putizze a Monterotondo Marittimo. Interessanti anche i siti minerari delle colline metallifere, con i percorsi visita del Parco nazionale tecnologico e archeologico e le grotte carsiche del Monte Argentario, in località Punta degli Stretti. Inoltre di grande interesse naturalistico è il Parco nazionale dell’Uccellina, ricco di differenti ecosistemi.

Maggiori dettagli sulle modalità di visita presso gli uffici turistici dell’Apt, a Grosseto www.lamaremma.info, tel. 0564-462611.

Informazioni praticheIl Centro Carapax si trova lungo la Strada Provinciale della Marsiliana, a Massa Marittima; è aperto da marzo a fine ottobre, tutti i giorni (escluso il mese di marzo, durante il quale l’apertura è limitata ai giorni di sabato, domenica e festivi). Info www.carapax.org tel. 0566-940083. Il Museo Mineralogico di Isola del Giglio si trova a Giglio Porto, sotto gli uffici della Proloco. È aperto nello stesso orario della Proloco, indicativamente dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 17.30. Info 0564-809400.