Vita Chiesa

I laici, anello forte della Chiesa

di Andrea FagioliNel 2006 spazio ai laici. Dopo Roma, Loreto e Palermo, la Chiesa italiana ha messo in agenda il prossimo Convegno ecclesiale. «È un’occasione che va presa sul serio – dice il vescovo Giovanni De Vivo, delegato della Conferenza episcopale toscana per il laicato –. Non credo sia l’ultimo treno, ma certamente è un treno importante. Ai laici è stato dedicato un sinodo, da cui è scaturita la Christifideles laici, ma in Italia è la prima volta che viene messo a tema specifico il laicato. E questo è un bel segnale, non tanto di attenzione ai laici, quanto di attenzione alla Chiesa». Per questo, nell’ultima riunione della Consulta regionale delle aggregazioni laicali, domenica scorsa al «Don Gnocchi» di Pozzolatico, grande spazio è stato dedicato alla ricerca di temi da suggerire ai vescovi responsabili del settore, che a Collevalenza, dov’erano riuniti per la cinquantesima assemblea generale della Cei, hanno prolungato di ventiquattr’ore la loro permanenza per mettere i primi «paletti» verso l’appuntamento del 2006.

«Stiamo iniziando una riflessione che aiuti a scoprire – spiega ancora monsignor De Vivo – l’identità e i compiti dei laici cristiani. È un cammino che deve condurre al Convegno del 2006 in modo consapevole e partecipato. Bisogna innanzitutto chiarire l’identità, perché spesso si è preoccupati di fare, senza prima capire ciò che siamo. È fondamentale accogliere ciò che il Magistero della Chiesa dice dei laici, dal Concilio alla Christifideles, ma è importante che i laici stessi si abituino a pensare e a dare un contributo su quello che sono. Insomma, cosa dicono i laici di se stessi. Devono inoltre interrogarsi sul loro contributo per la vita e la crescita della Chiesa, sul loro contributo nella vita di ogni giorno, sui campi privilegiati della loro testimonianza».

Ai laici, soprattutto qui in Toscana, è anche chiesto di verificare le cause di un evidente «rallentamento del laicato associato, sia nel numero che nell’entusiasmo, malgrado la molteplicità di aggregazioni (associazioni, movimenti, gruppi)», che restano comunque di estrema importanza almeno sull’agenda dei vescovi.«I laici – ribadisce De Vivo – restano l’anello forte dell’incarnazione di Dio, del suo Regno, della sua salvezza». E cita la Lumen Gentium: «È proprio e specifico dei laici il carattere secolare» (l’aggancio al mondo); «è proprio dei laici cercare il regno di Dio trattando le cose temporali e ordinandole secondo Dio»; i laici «vivono nel secolo, cioè in mezzo agli impegni e alle occupazioni del mondo e dentro le condizioni ordinarie della vita familiare e sociale di cui è intessuta la loro esistenza. Lì sono chiamati da Dio a contribuire, come dall’interno a modo di fermento, alla santificazione del mondo mediante l’esercizio della loro specifica funzione e guidati dallo spirito evangelico».

Il convegno di Pozzolatico, oltre alla riflessione sui temi di fondo del laicato, è servito per definire i termini del rinnovo degli organi statutari della Consulta regionale in scadenza questo anno. È stata proposta una modifica allo Statuto in modo da portare a quattro anni la durata in carica sia della presidenza che del segretario generale. La modifica sarà votata nella prossima assemblea, in programma tra febbraio e marzo, mentre le elezioni sono previste ai primi di maggio. Carlo Grassi, segretario generale uscente, non sarà fra l’altro rileggibile a termini di statuto per avere già svolto due mandati consecutivi. Intanto, è entrato nell’ufficio di presidenza della Consulta Enzo Cacioli in qualità di nuovo delegato regionale dell’Azione cattolica.