Prato

I Grest, esperienze che fanno crescere la mente e il cuore

Don Marco Degli Angeli, responsabile della pastorale giovanile della diocesi di Prato: «L’oratorio è riconosciuto come una realtà educativa importante, è proprio la fotografia delle nostre parrocchie»

Settecento animatori, 26 parrocchie coinvolte, qualcuna che arriva ad accogliere anche 200 bambini, sono numeri importanti quelli dei Grest partiti nella diocesi di Prato, in un territorio che conta circa 250.00 abitanti.

«I Grest sono un’occasione pastorale che ci permette di entrare in relazione innanzitutto con le famiglie e successivamente con il mondo giovanile, che attraverso questi contesti può avere delle opportunità per crescere dal punto di vista umano sotto il profilo delle relazioni. Faccio un esempio pratico, il fatto stesso che un ragazzo si prenda cura di un bambino piccolo, lo fa crescere nella responsabilità e nella collaborazione» spiega don Marco Degli Angeli, responsabile della pastorale giovanile della diocesi di Prato dal 2020.

«La nostra – prosegue – è una generazione di ragazzi che sta continuamente davanti a un telefonino e magari non riesce più a far trasparire i loro sentimenti attraverso la fisicità, non siamo solo oggetti telematici ma siamo essere umani in tutto e per tutto, con le nostre emozioni, sentimenti. Sono testimone dei grandi abbracci dei bambini agli animatori, che vedono come i loro idoli perché fondamentalmente si occupano di loro e li fanno giocare, al termine dei centri estivi, ho visto negli anni animatori di 15/17 anni piangere al termine del loro percorso, una ragazza mi ha chiesto di venire a fare l’animatrice subito dopo il suo stage perché le mancava questa esperienza».

Sentimenti ed emozioni importanti che si imprimono nei cuori dei ragazzi e permettono una vera e propria staffetta generazionale: «Molte volte nella storie dei nostri Grest c’è il passaggio di testimone, i bambini un po’ più grandi che hanno partecipato ai centri, una volta cresciuti rimangono a fare gli animatori, il contesto oratorio permette una crescita delle generazioni, i nostri ragazzi respirano un clima sano, dove non c’è bisogno di portare delle maschere, dove si parla di aspetti importanti della loro vita, perché noi parlando ai più piccoli, apriamo dei dibattiti per tutti, come dice il nostro vescovo Giovanni Nerbini: “Il Grest serve a crescere non solo nella mente, ma soprattutto nel cuore”, solo Dio sa quanto i nostri ragazzi hanno bisogno di capire l’importanza dell’amore» spiega don Marco.

«Il Grest è soprattutto un’occasione di crescita per gli animatori, perché fondamentalmente questo può creare dal punto di vista “strategico”, dei gruppi giovanili che durante l’inverno possono continuare a rimanere in parrocchia, ad esempio gli animatori della parrocchia di San Antonio da Padova a Reggiana che hanno frequentato i Grest lo scorso anno, hanno frequentato la parrocchia durante l’inverno, perché si sono creati dei contesti di amicizia e di libertà, hanno formato un gruppo giovani e iniziato un cammino adatto a loro. La preparazione dei nostri Grest parte da febbraio per arrivare a maggio, oltre al corso animatori a livello diocesano, dove viene analizzata la figura dell’animatore e il rapporto con i bambini e che prevede la partecipazione anche di formatori esterni, abbiamo arricchito la preparazione con corsi più pragmatici come quello di primo soccorso in collaborazione con la Misericordia, perché i nostri ragazzi non si devono trovare sprovveduti di fronte a un malore di un bambino, o quello hccp, con tutti i regolamenti giuridici; successivamente ogni parrocchia approfondisce gli argomenti generali con i propri corsi, per strutturare il programma e le tematiche dell’anno».

Prosegue il responsabile della pastorale giovanile: «Gli animatori dello scorso anno erano circa 700, Prato è una realtà di circa 250.000 abitanti, sono numeri importanti, grandi occasioni che cerchiamo di sfruttare, in un recente disegno di legge regionale, l’oratorio viene riconosciuto come una realtà educativa importante, è proprio la fotografia delle nostre parrocchie. Mi ha sempre colpito la bellezza dei ragazzi che vedono il vescovo e si approcciano a lui in modo libero, senza soggezione, questo grazie anche alla socievolezza di monsignor Nerbini, ha un grande feeling con i giovani, apprezzo tantissimo anche la sua consuetudine delle visite a tutti i Grest della diocesi, è molto vicino ai ragazzi ed è un esempio di fede».

Non solo gruppi estivi ma anche un momento di festa come quella di tutti gli oratori, in programma a fine giugno: «Quest’anno 26 parrocchie della nostra diocesi hanno iniziato i Grest, sono realtà molto vive, alcune parrocchie accolgono anche 200 bambini, l’evento clou del nostro territorio è la festa diocesana degli oratori, che si svolgerà in collaborazione con il Centro sportivo italiano, venerdì 28 giugno nel parco di Galceti a partire dalle ore 9, tra animatori e bambini prevediamo la partecipazione di 1200 persone. La festa degli oratori ha diverse attrazioni, abbiamo preparato dei giochi di squadra, ci sono i gonfiabili per i bambini più piccoli, ovviamente ci sarà anche un momento di preghiera con il nostro vescovo, negli anni scorsi c’è stata anche la presenza del sindaco, è una vera e propria realtà sociale per il nostro territorio, un evento che richiama tante persone ed è aperto a tutti».