Vita Chiesa
I giovani toscani e la fede: la gioia di credere
Una giornata che è partita subito alla grande: le voci dei giovani sono una sola nel dire che il cominciare con un momento di animazione ha subito scaldato l’atmosfera. Lo spirito francescano così gioioso, grazie ai ragazzi della Gi.Fra (Gioventù Francescana) di Monte alle Croci e al tocco di magia e stupore aggiunto dal simpatico Mago Leo, ci ha subito dato la carica per cominciare.
Il giardino del convento ha iniziato pian piano a popolarsi ed è facile notare che il titolo della giornata è azzeccato: «Mi hai chiamato, ho risposto». Il Signore ha chiamato tantissimi giovani e questi giovani hanno risposto «Sì» senza nessuna esitazione. Marco di Montespertoli sottolinea come i ragazzi della Gi.Fra con la loro accoglienza ci abbiano manifestato che possiamo vivere la fede e la fraternità anche fuori dai momenti di preghiera, semplicemente nello stare insieme e anche nei momenti di divertimento. Così pure i giovani di Massa Carrara ci hanno detto che si sono subito sentiti presi da questa bell’accoglienza e anche felici di sentirsi parte di una comunità, quella dei giovani della Toscana, che ti fa capire che in realtà noi giovani saldi nella fede non siamo mosche bianche, come può capitare di sentirsi nell’orizzonte più stretto delle proprie città.
In queste chiese si è cercato di creare un clima intenso di unione tra l’arte fiorentina e la preghiera. Di fronte alle testimonianze di vocazione, alle catechesi e con la preghiera, siamo stati invitati a scrivere un pensiero, una riflessione, qualcosa che ci aveva colpito particolarmente, su una cartolina destinata ad essere poi ricevuta da un altro dei partecipanti al termine della giornata.
Una volta raccolti questi pensieri ciascuno, individualmente ha potuto far memoria del proprio battesimo, lì dove tantissimi fedeli lo hanno ricevuto: nel Battistero di San Giovanni. L’atmosfera è intima, persino lontana dai rumori della città e ti fa sentire con forza l’importanza del Battesimo grazie al quale siamo entrati a far parte della comunità dei figli di Dio.
Grazie ad un sussidio ognuno ha potuto rivivere il battesimo con una preghiera e il segno della croce con l’acqua benedetta, predisposta per noi in tre bacili a cui accostarci liberamente, nel momento in cui ci sentivamo pronti. La maggior parte di noi ha ricevuto il battesimo pochi mesi dopo la sua nascita, grazie alla fede dei propri genitori, ed aver quindi la possibilità di rivivere quel momento consapevolmente è un’esperienza forte che non può lasciare indifferenti.
Alle 17.30 ci siamo riuniti per la preghiera conclusiva, presieduta dall’Arcivescovo di Firenze, il Cardinale Giuseppe Betori, nello splendore di Santa Maria Novella, a pregare custoditi dalla bellezza delle tante opere della basilica domenicana: a fianco dell’affresco della Trinità di Masaccio, sotto il Crocifisso dipinto di Giotto, illuminati dal colore vetrate. Un legame quello tra fede e bellezza che ci viene ricordato anche dal Cardinale: «La fede genera la bellezza e la bellezza genera la fede».
Troppo spesso visitiamo le bellissime chiese delle nostre città come turisti invece che da pellegrini; una giornata come questa, dove giovani di tutta la Toscana si sono riuniti per manifestare la propria fede passando per le tante chiese e dal Battistero, ci ha donato anche la riscoperta di come i nostri padri abbiano costruito queste meraviglie per la loro fede e quanto esse risplendano di una bellezza diversa e più profonda quando le loro mura raccolgono le nostre preghiere per di più nella Giornata mondiale di Preghiera per le Vocazioni.
GUARDA LE FOTO (di Anna Zucconi)