Vita Chiesa

I giovani oggi tra valori, attese e speranze

di Emanuele Piccini«Aiutare lo stato a ricostruire la casa dei valori con il contributo dei laici». Questo il messaggio emerso nell’annuale convegno della Consulta regionale delle aggregazioni laicali della Conferenza Episcopale Toscana.

Nell’incontro di domenica scorsa, che si è tenuto al Convitto della Calza a Firenze, Ivo Colozzi, della Facoltà di Scienze Politiche di Bologna, ha affrontato il tema «Giovani oggi, fra disagio, attese e speranza». Il docente universitario, agganciandosi ai recenti episodi di comportamenti deviati fra gli adolescenti, ha individuato principalmente nella «neutralità etica» dello stato un fattore che determina il disagio giovanile odierno. Neutralità che nasce dalla laicità associata al relativismo culturale.

Un disagio – quello palesato nel mondo giovanile – che purtroppo è in crescita perché affrontato soltanto da due dimensioni sociali: quella dei «mezzi/strumenti» (riconducibile alla sfera della scuola e del lavoro) e quella etico/normativo. Per Colozzi invece, è importante rilanciare una proposta educativa che torni a riprendere in considerazione anche dimensioni come l’area progettuale (gli obiettivi personali) e quella che fa riferimento ai valori e al senso della vita (che oggi viene spesso ridicolizzata e repressa).

In ambito ecclesiale inoltre, è necessario che scuole, movimenti ed associazioni cattoliche, alla luce delle indicazioni di Benedetto XVI, «sappiano intercettare nei giovani le domande sul senso della vita» e rispondano ad esse con forme pastorali più adeguate ai tempi. Dello stesso avviso è apparso mons. Giovanni De Vivo, vescovo di Pescia e delegato della Conferenza episcopale toscana per il laicato, che ha celebrato la Messa alla chiusura dei lavori.

Il vescovo, che ha molto apprezzato la presenza di un gruppo di giovani, durante la giornata, ha voluto tenere in considerazione l’episodio della moltiplicazione dei pani e dei pesci secondo l’evangelista Giovanni. Tale racconto difatti, ci fa riflettere sul fatto che ciascun giovane ha già in sé dei doni (il ragazzo descritto nel vangelo porta cinque pani d’orzo e due pesci) che condivisi con la comunità possono realizzare degli straordinari miracoli. Anche le impressioni dei presenti sono state positive, ricchi d’interessanti interventi e spunti riflessivi che si riconducevano alla virtù della speranza. Fra questi, quello di Mario Cioffi, rappresentante della Consulta delle aggregazioni laicali di Firenze, il quale, partendo dall’immagine di una società «permeata dal relativismo etico» ha visto nelle beatitudini evangeliche la «via di speranza» per attuare proficui progetti nell’ambito ecclesiale. Alla chiusura dei lavori, soddisfazione per la folta partecipazione al convegno dei responsabili di diverse associazioni, è stata manifestata da Alberto Toccafondi, segretario della Consulta regionale delle aggregazioni laicali, convinto pure del fatto che sia necessario vedere sempre più il giovane come indispensabile risorsa all’interno della Chiesa.