Vescovi Toscani
I giovani? In primo piano (Cet 18-19 marzo 2002)
Pubblichiamo il comunicato della Conferenza episcopale toscana sui lavori dell’ultima assemblea.
Nei giorni 18 e 19 marzo la Conferenza episcopale toscana si è riunita in assemblea al Santuario della Verna. Il motivo della presenza sul Monte delle Stimmate è stato l’invito dei Frati Minori toscani per il ritorno dell’abito di San Francesco, che fino a qualche mese fa si trovava nella Chiesa di Ognissanti a Firenze. È stato il Vescovo di Arezzo a porre nuovamente i sigilli alla teca nella quale viene esposto alla venerazione di tutti il saio delle stimmate. I Vescovi, durante il soggiorno, hanno alternato i lavori d’assemblea con la partecipazione ai momenti di preghiera e di liturgia del Convento.
I Vescovi della Toscana hanno voluto inviare a tutti i fedeli della regione un messaggio sull’attualità di San Francesco, approfittando dell’occasione per lanciare un appello alla pace in Terra Santa. «La Pasqua vicina, il pensiero ai luoghi della Redenzione, hanno scritto i Vescovi ci fa ravvivare nel cuore la preoccupazione per le prove di forza con cui si stanno affrontando opposti estremismi in Palestina e in Israele e le minacce di ben più gravi conflitti in altre zone dell’oriente. Proprio pensando a Francesco e al suo andare disarmato e disarmante in quella Terra in cui Dio si è fatto nostro fratello, si ravviva la vicinanza ai cristiani di Palestina e a quanti (ebrei e arabi) stanno pagando con indicibili sofferenze questa assurda guerra». I Vescovi hanno poi chiesto ai governi e ai responsabili dei popoli di avere il coraggio della pace, costruendola contro ogni tentativo opposto, senza continuare a cadere nelle tentazioni della violenza disperata o della rappresaglia. Hanno pregato affinché «sorgano profeti di pace» e poi hanno indicato due figure esemplari di uomini votati alla pace che sono saliti sul Monte delle Stimmate: Bonaventura da Bagnoregio e Giorgio La Pira. Infine, i Vescovi hanno affidato a Cristo crocifisso e risorto il loro servizio, le loro chiese, la Toscana e il mondo intero perché «questi giorni abbiano per tutti il sapore della resurrezione e della pace».
I Vescovi hanno incontrato S.E. monsignor Paolo Romeo, Nunzio apostolico in Italia. Con lui hanno parlato, tra l’altro, dell’assassinio in Colombia di monsignor Isaias Duarte di cui il Nunzio era amico personale. Il presidente della Cet monsignor Alessandro Plotti ha riferito sui recenti lavori del Consiglio permanente della Cei.
Gli altri argomenti affrontati sono stati la pastorale familiare e i giovani. Mons. Simone Scatizzi, vescovo delegato per la famiglia e per la vita, ha fatto una relazione sul problema della famiglia contemporanea presentando alcune delle iniziative più significative presenti nella nostra regione.
I Vescovi hanno poi messo ancora una volta al centro delle loro riflessioni la pastorale giovanile. Sono partiti dalla constatazione che dopo la Gmg 2000 di Roma ha preso nuovo vigore la preoccupazione della comunità cristiana per il problema giovanile e si è intensificata, all’interno della Toscana, la collaborazione fra gli Uffici diocesani di pastorale giovanile. La riflessione dei Vescovi si è soffermata ad individuare alcune situazioni di difficoltà in cui si trova la pastorale giovanile, condizionata per un verso da una società che non aiuta il giovane nelle scelte morali e religiose, e, per un altro verso, carente per quanto riguarda il contributo quotidiano da parte delle parrocchie. Sono state poi delineate alcune attenzioni. In particolare è convinzione che la pastorale giovanile non è un problema di soli giovani, ma soprattutto impegno di tutta la comunità: a partire dalla famiglia, che per i giovani rimane il principale punto di riferimento, e dalla parrocchia, che è chiamata ad essere per i giovani una comunità accogliente. La figura del sacerdote è fondamentale per la pastorale giovanile, ma vanno individuate e formate figure di animatori capaci di stare accanto ai giovani e di aiutarli nella loro maturazione umana e cristiana e nello sforzo di farsi missionari presso i loro coetanei. Senza aver paura di chiedere troppo, ai giovani vanno proposti itinerari impegnativi di formazione spirituale, di approfondimento catechistico e teologico e di apertura ai problemi della società e della politica. Infine i Vescovi hanno prospettato per il futuro un impegno corale da parte delle diocesi della Toscana per portare all’attenzione della comunità cristiana un problema che rappresenta il presente e il futuro della società.
La Cet ha nominato monsignor Ennio Antonelli, arcivescovo di Firenze, delegato per il clero e monsignor Franco Agostinelli, vescovo di Grosseto, delegato per il servizio della carità. Inoltre ha nominato: monsignor Andrea Lombardi, della diocesi di Fiesole, assistente regionale dell’Azione cattolica; monsignor Pierluigi Milesi, della diocesi di Prato, assistente regionale del movimento lavoratori di Azione cattolica; don Luca Galigani, della diocesi di Siena, assistente regionale per il settore giovani di Azione cattolica; canonico Ivo Deboli, della diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro, consulente regionale per il Movimento cristiano lavoratori. Infine i Vescovi hanno confermato l’elezione avvenuta durante la recente assemblea regionale dell’Azione cattolica: di Enzo Cacioli, della diocesi di Fiesole, a delegato regionale; di Stefano Stagno, della diocesi di Fiesole, a responsabile del settore adulti; di Diana Renzi, della diocesi di San Miniato, e Francesco Spagnuolo, della diocesi di Firenze, a responsabili del settore giovani.