Consegnate le «armi» fra le navate del santuario di Santa Margherita a Cortona. «I frutti dell’appello che il cardinale Sepe ha rivolto ai giovani di Napoli – scrive padre Federico Cornacchini, padre guardiano della Fraternità francescana di Santa Margherita – li abbiamo visti anche nel nostro santuario. Alcuni giovani hanno avuto il coraggio di portare in chiesa i coltelli che spargono solo sangue, morte e lutto, che reclamano vendetta, che rispondono all’odio con l’odio, che tagliano i legami di amicizia, lacerano i rapporti, fanno versare lacrime e colpiscono al cuore la dignità dei giovani». Gesti come questi hanno il sapore della spontaneità e della matura riflessione, incoraggiano e stimolano il cammino della speranza nella comunità cortonese. Si tratta di azioni inaspettate che dimostrano come il santuario sia davvero un punto di riferimento importante.E intanto nel santuario proseguono le iniziative. Come quelle degli «Araldi di Santa Margherita». Due anni fa gli «Araldi» hanno celebrato solennemente il loro quarantesimo anno di vita. L’associazione era nata il 1 maggio 1965 per iniziativa della Fraternità «Santa Margherita da Cortona» del Terz’Ordine Francescano, diretta dai Frati minori del Santuario, con la benedizione e l’incoraggiamento del Vescovo Giuseppe Franciolini. Possono far parte degli «Araldi» bambini e ragazzi dai sei ai quindici anni. Un padre francescano li incontra periodicamente, tiene loro conversazioni su temi di formazione cristiana, sulla vita e sull’opera caritativa e sociale della Santa. Sono previsti anche momenti di ricreazione e di gioco. Gli «Araldi di Santa Margherita» si caratterizzano per i tipici costumi medievali che indossano e che rendono più suggestiva la loro presenza nei riti religiosi e nelle manifestazioni cittadine. Per questo sono previste delle prove per imparare movimenti e coreografie da effettuare nelle pubbliche manifestazioni.