Vita Chiesa

I cinquecento anni di Santa Caterina de’ Ricci, la mistica pratese: le celebrazioni

A 500 anni dalla nascita di Alessandra Lucrezia Romola de’ Ricci appare doveroso ricordare la figura di santa Caterina de’ Ricci, ovvero la Santa di Prato. Gli anniversari forniscono l’occasione per tornare a studiare, ricoprire, ma soprattutto, far conoscere le persone che vi vengono celebrate e dal 23 aprile 2022 sarà la volta della mistica pratese: la diocesi di Prato e il monastero domenicano di san Vincenzo e santa Caterina hanno organizzato una serie di eventi celebrativi che prevedono presentazione di libri devozionali e artistici, conferenze e visite guidate ai luoghi della vita di santa Caterina. Dal mese di aprile comincerà un ricco programma che mira a far conoscere la vita, il carisma e le opere della Santa a bambini e adulti. Luogo principale di svolgimento di questa celebrazione sarà la basilica di san Vincenzo e santa Caterina, con i luoghi del monastero che l’hanno vista protagonista, in vita durante la sua vita monastica. Per conoscere ancora meglio la Santa sarà illustrato anche come, nei secoli seguenti, siano state realizzate numerose opere per celebrarla e continuare a raccontare, nel tempo, la sua storia. Già lo scorso martedì 8 marzo 2022, si è tenuta la presentazione del libro Preghiamo con Santa Caterina de’Ricci a cura di don Marco Pratesi. Si tratta di un agile strumento che, per i contenuti immediati, vuole essere un sussidio alla preghiera per guidare un momento di raccoglimento. La storia di Alessandra Lucrezia Romola comincia il 23 aprile 1522 in piazza Santissima Annunziata, a Firenze e prosegue nel convento di san Pietro a Monticelli dove entrò a 7 anni per uscirne a 9 e tornare alla casa dei genitori con il desiderio di consacrare la sua vita. Il monastero domenicano di san Vincenzo Ferrer, a Prato, fu il luogo dove, una volta fatta la professione di fede il 24 giugno 1536, rimase fino al giorno della sua morte avvenuta il 2 febbraio 1590 e ancora oggi il suo corpo mortale riposa nella basilica. La scelta del monastero pratese fu dettata sia dal fatto che il direttore spirituale della comunità era lo zio paterno fra’ Timoteo Ricci, sia per la grande devozione per Girolamo Savonarola. In «terra di Prato» si era sviluppato, in modo spontaneo, un seguito per il predicatore ferrarese dall’aprile 1496, quando aveva tenuto dei cicli omiletici in città, nella chiesa di san Domenico, ma anche subito dopo la sua morte, avvenuta in seguito alla condanna per eresia nel maggio del 1498. Questa particolare devozione aveva attirato altre persone all’interno di monasteri domenicani cittadini, come san Niccolò, ma soprattutto aveva dato vita a un vero e proprio scisma che portò alla fondazione del monastero di san Clemente, avvenuta nel 1516, in seguito all’uscita dal monastero di san Michele di alcune monache benedettine che volevano diventare domenicane sull’onda della devozione al Savonarola. Questo particolare culto si concretizzò nel fatto che santa Caterina, per tutta la vita, conservò due reliquie del frate: un dito e il cerchio di ferro che ne aveva sostenuto il corpo sul rogo. Dal febbraio 1542 la Santa iniziò a essere soggetta a una serie di rapimenti estatici che si verificarono ogni settimana per dodici anni, prolungandosi dal mezzogiorno del giovedì fino alle quattro del venerdì pomeriggio. La sua devozione al Crocifisso, ancora oggi conservato nel monastero, era instancabile, come la sua capacità di saper guidare la comunità nei decenni in cui fu priora. Da sottolineare, oltre all’aspetto mistico, anche la grandissima dote di intrattenere rapporti con esponenti della società del suo tempo, testimoniata da un prezioso epistolario che documenta come fosse capace di arrivare lontano pur rimanendo nella clausura del monastero. Fu proclamata santa da Benedetto XIV il 29 giugno 1746 e la sua festa ricorre il 4 febbraio. La sua figura, a 500 anni dalla nascita, appare sempre importante per il contributo che ancora oggi può dare e il calendario delle attività in programma vuole essere un modo per valorizzarla e riscoprirla.

LE INIZIATIVE L’anniversario dei cinquecento anni dalla nascita di santa Caterina de’ Ricci si aprirà con il solenne triduo al quale prenderanno parte il vescovo di Prato Giovanni Nerbini e i due vescovi emeriti: si inizia giovedì 21 aprile alle ore 17 con i vespri cantati nella Basilica dei Santi Vincenzo e Caterina e a seguire la messa solenne celebrata da monsignor Nerbini; venerdì 22, sempre alle ore 17 i vespri e la celebrazione sarà presieduta da monsignor Franco Agostinelli mentre sabato 23 da monsignor Gastone Simoni. Il 12 maggio alla biblioteca Roncioniana si terrà una conferenza a cura di Angela Tonini, docente della Scuola diocesana di teologia di Prato. Le iniziative proseguono con convegni e conferenze, visite guidate, una biciclettata nei luoghi della Santa, per terminare il 23 aprile 2023 con la messa solenne di chiusura del cinquecentenario. Il calendario completo è consultabile sul sito della diocesi. Per informazioni e prenotazioni: ArteMìa (info@artemiaprato.it; tel. 340 5101749).