Vita Chiesa

I cento anni di suor Angela: «Fate come me»

Sabato 22 aprile doveva essere festeggiata dalle consorelle e da tanti suoi ex alunni di San Giovanni Valdarno e di Prato ai quali ha fatto scuola con le rispettive famiglie, amici e conoscenti, ha purtroppo contratto il Covid e l’appuntamento per il momento è stato cancellato.Ha accettato però di rispondere, per email, ad alcune domande. A partire dal racconto dela sua vocazione per la quale entrò in convento a 14 anni, nel 1937: «È una storia particolare – ha risposto suor Angela – ma in fondo non tanto diversa dalle altre. È dovuta soprattutto al mio amore per la lettura. Ho sempre letto tanto volentieri fin da bambina. Allora incontrai le suore di San Paolo che vendevano i libri e dissi: Ma voi avete tanti libri? Ne abbiamo tanti quanti ne vuole – mi risposero. Mi faccio suora – io dissi – così avrò tanti libri quanto voglio. L’inizio della mia vocazione è stata l’amore per la lettura». A casa, ricorda, venivano a volte delle suore Agostiniane della Santissima Annunziata: «Io domandavo alla mamma: mamma che fanno le suore? Insegnano e pregano, insegnano a ricamare, seguono i malati, assistono i vecchi…. Questa era la sua risposta. A me queste suore hanno dato un grande esempio».Quindi l’ingresso in convento ad Anghiari, poi a San Giovanni Valdarno, lo studio, il lavoro di insegnante, l’assistenza ai malati a domicilio.«Sono contenta di essere Suora nonostante i miei limiti e le mie mancanze. Vorrei invitare le persone che ancora non hanno fatto delle scelte, radicali e fondamentali, a farsi consigliare da persone sagge (meglio un sacerdote, una suora, oppure persone che vivono veramente da veri cristiani) ad avere coraggio e scegliere di farsi operai nella vigna del Signore».