La città di Sansepolcro all’ultimo piano del Palazzo delle Laudi, proprio sopra la sala del Consiglio comunale, possiede un autentico tesoro. Si tratta di trenta bronzi donati dall’artista Bruno Bartoccini datati dal 1935 al 1988. Le opere rappresentano lo spaccato di vita, di lavoro, di ricerca, di studio, che lo scultore ha offerto come silenzioso ma eloquente ringraziamento alla terra che l’ha visto ragazzo, uomo, ed infine maestro apprezzato. Nelle sculture rivivono le straordinarie intuizioni dell’artista di Citerna: non è infatti la semplice realtà ad essere rappresentata, ma l’esistenza colta nella sua essenza. Sono gli opposti che si integrano e si compongono, secondo un’immagine che non ha nulla di filosofico, ma si risolve nel mirabile gioco della luce, depositaria del decisivo compito di filtrare la vita nella sua essenza. Le opere di Bartoccini inizialmente furono collocate presso il palazzo della biblioteca comunale, da cui poi furono trasferite, attorno al 2005, nella sede espositiva attuale, che tra le altre cose permette di godere una vista mozzafiato della città. I bronzi di Bartoccini, sono in esposizione permanente, ma possono essere visitate solo su appuntamento. Forse è per questo che dalla data della donazione ad oggi, l’esposizione è stata visitata solo da poche persone. Davvero un peccato, perché si tratta di quel tipo di arte che vale la pena godersi a pieno e che può dare nuovo lustro alla città e a tutta la Valtiberina. Si potrebbe pensare, ad esempio, proprio utilizzando le opere donate da Bartoccini, alla realizzazione di un museo di arte moderna, di cui anche in passato era stata paventata l’ipotesi. In questo senso viene subito alla mente il grande contributo che potrebbe dare un altro grande artista nato a Sansepolcro ma residente attualmente negli Stati Uniti: Franco Alessandrini. I suoi colori e i suoi quadri pieni di movimenti, sarebbero uno splendido contrasto con le opere di Bartoccini.Lorenzo Canali