Pisa

I BAMBINI? SONO IL NOSTRO FUTURO

di Andrea Bernardini L’ultimo vagito  le volontarie del Centro di aiuto alla vita l’hanno sentito lo scorso 12 gennaio, quando al «Santa Chiara» è nato un bel bambino da mamma camerunense. «L’abbiamo seguita fino al parto» raccontano al Cav, nel bel palazzo dato in comodato gratuito dalle Ferrovie dello Stato, in via Diotisalvi (un nome, una garanzia) a due passi due dalla linea ferroviaria.Nel 2007 al Centro si erano rivolte cento donne: «nove su dieci sono straniere, in particolare romene e nigeriane – ci dice Cecilia Cardella. Molte di loro sono state abbandonate (almeno nella scelta di portare avanti o meno la gravidanza) dal marito o dal compagno, hanno già altri figli e spesso non hanno una casa in cui abitare o, ospiti di amici, devono trovarsene un’altra alla svelta». Donne che hanno bussato alla porta del Centro di aiuto alla vita, si sono sentite accolte, hanno trovato ascolto e incoraggiamento; infine hanno deciso di tenere il bambino che avevano in grembo. 45 sono i bimbi nati lo scorso anno, molti ne nasceranno anche questo che si è aperto, dove allo sportello del Cav si sono presentati già dieci nuovi casi in tre settimane.La memoria di Liliana Bonaccorsi, volontaria storica dell’associazione, recupera  storie fortunatamente a lieto fine. Le tante ragazze che, in questi anni, si sono presentate al Centro quando già avevano l’appuntamento per abortire. O quelle che hanno voluto portare avanti la gravidanza contro tutto e contro tutti: come Sandra (nome di fantasia): aveva 17 anni quando rimase incinta, i suoi genitori volevano che abortisse, lei ed il fidanzato no… portava nello zaino a scuola il corredino, trovò ascolto ed accoglienza al Cav: il bambino è nato e i nonni… se lo litigano. O la coppia di tossici adesso genitori di uno splendido bambino.«Chi viene qui trova sempre anche un sostegno materiale: dalla cassa entrano ed escono migliaia di euro con cui copriamo le spese sostenute dalle nostre assistite in un discount e una farmacia convenzionate con il Centro». Ci sono, poi, i progetti «Gemma», ovvero le adozioni a distanza con cui anonime mamme vengono aiutate durante la gravidanza e anche nei primi mesi di vita del loro bambino.La solidarietà della comunità, in genere, non manca. Arriva dalla diocesi, o dalla comunità di San Piero a Grado, che ogni anno destina al Centro di aiuto alla vita parte dei proventi della Sagra del Pinolo e da altri ancora. Ma si può fare di pià. Molto spesso sono gli operatori stessi che frugano nelle loro tasche. Le esigenze sono molte e in crescita. Colpa anche di una cultura della vita che si va affievolendo. Sì, perché accanto alle storie appena raccontate, ci sono tante donne di cultura medio-alta che si rivolgono al Centro perché incerte se tenersi il bambino, che potrebbe pregiudicare libertà, lavoro, carriera. Ma una società senza bambini è una società senza futuro. Un po’ di fiducia nella Provvidenza, please.  Pisa, un week-end dedicato alla vitaSi annuncia un week-end per la vita in grande stile quello che sta preparando in diocesi il tavolo delle associazioni Famiglia & vita. Sabato 2 febbraio, nella salone della Casa della città  «Leopolda» (ore 16) la vita va in scena, grazie ad uno spettacolo di danza, musica e testi proposti da Antimo Verrengia e Cinzia Calusi. Alla giornata porteranno il loro saluto le autorità (hanno patrocinato l’iniziativa l’assessorato alla cultura del comune di Pisa e quello al sociale dell’amministrazione provinciale) e i rappresentanti delle associazioni promotrici: il Centro per la vita di Pisa, l’associazione «Scienza & Vita» di Pisa e Livorno, il Consultorio familiare Ucipem di Pisa, l’Associazione nazionale famiglie numerose, Famiglia Aperta, i Baluardi, il Moige (Movimento italiano genitori) di Pisa, l’Age (Associazione genitori), l’Acsjf (Casa della giovane), le giovani famiglie di Ac e le Acli di Pisa.Alle ore 18 Laura Guerrini, neonatologa, racconterà esperienze di vita e di lavoro con i più piccoli.  I bambini saranno seguiti nella ludoteca della Leopolda da giovani animatori. L’ingresso, ovviamente, è gratuito. Hanno contribuito all’organizzazione della manifestazione: la diocesi di Pisa, il Rotare club, Farmigea, Bonaccorsi costruzioni e Lavanderia Irpinia.Promette Alessandra Benvenuti, direttrice del consultorio familiare Ucipem di Pisa: “sarà un pomeriggio di intrattenimento e riflessione sui temi della vita, utile a ritrovare insieme la bellezza dell’accoglienza e della premura verso tutte le età dell’esistenza umana”.Il giorno successivo, in tutte le comunità si pregherà per la vita. Lo si farà, in particolare, nella chiesa di Santa Caterina a Pisa, dove saranno presenti alcuni operatori del Centro di aiuto alla vita di Pisa, e in quelle comunità (Pietrasanta, Valdicastello, dai frati cappuccini a Pontedera) dove sono presenti Cav.