Cultura & Società

I 60 anni della Madonna degli scout sulla vetta dell’Amiata

Bianca di marmo, sopra le rocce scure, tra le verdi frasche dei faggi. Coperta di neve ghiacciata in inverno, brillante di luce sotto i raggi del sole, quasi accecante, in estate.

E’ la statua della Madonna degli Scout, sulla vetta dell’Amiata.

La sostiene, svettante verso il cielo, un intreccio di tubi in ferro. Per vederne il volto bisogna un po’ addentrarsi tra le rocce sottostanti. A un po’ di distanza, mettendosi con le spalle a ovest, si vede il suo sguardo diretto e benedicente verso la Maremma.

Era il 9 luglio 1961 quando padre Ugolino Vagnuzzi, popolarissimo frate francescano della Toscana scomparso nel 2018, insieme al gruppo Grosseto 1 degli Scout, in collaborazione con la Macchia Faggeta, innalzava su uno sperone di roccia sulla vetta del monte Amiata la bianca statua della Madonna degli scout

Quest’anno ricorrono, dunque, i 60 anni da quella impresa, che merita di essere celebrata.

Per questo, sabato 12 giugno, alle ore 16.30, il vescovo Rodolfo salirà sulla vetta dell’Amiata insieme agli scout dove celebrerà la Messa presso il monumento a san Giovanni Gualberto. Ci saranno le varie realtà dello scoutismo maremmano, compresi gli adulti del Masci, a cui si deve l’invenzione, oltre trent’anni fa, della marcia di pellegrinaggio a piedi da Grosseto alla vetta, proprio per rendere omaggio alla Madonna degli scout.

Per l’occasione è stata anche composta una preghiera riprodotta su delle immaginette che saranno distribuite sabato.

“Non so – commenta il vescovo Cetoloni – se oggi qualcuno avrebbe il coraggio di proporre una tale idea e tanto meno se gli avrebbero dato i permessi…  Ma proprio per questo abbiamo il sacrosanto dovere ricordare questo anniversario con un carico di entusiasmo e di gratitudine. Lo sentono in cuore ancora i “ragazzi” di allora: quelli che sono rimasti nel mondo scout (Masci) e non hanno mai lasciato sola lassù la loro Madonnina”.

“Con Lupetti, Rover e Scolte (i ragazzi del Clan tra 16 e 21 anni) saliremo sull’Amiata già dalla mattina di sabato – spiega Marco Delfini, con Lucilla Botti responsabile Agesci della zona costa etrusca, e che ha coordinato le varie realtà dello scoutismo per questo appuntamento – per vivere una giornata di sosta spirituale, a conclusione di un anno complesso, ma nel quale lo scoutismo non si è fermato, ed in vista dell’avvio del periodo dei campi. I ragazzi del clan si fermeranno sull’Amiata fino alla giornata di domenica, mentre i più piccoli, nel pomeriggio di sabato faranno ritorno a casa. Nel corso della giornata – continua – a piccoli gruppi saliremo alla Madonna degli scout per un momento di preghiera, quindi alle 16.30 parteciperemo alla Messa celebrata dal vescovo Rodolfo in questo particolare anniversario”.

 

  • Un po’ di storia

L’erezione della statua mariana fu per Grosseto e la Maremma un vero e proprio evento. Le celebrazioni iniziarono il 22 giugno, la sera dalla cattedrale, dove la statua giunse dalla vicina chiesa di San Francesco. “In un batter d’occhio –annotava il cronista sul settimanale diocesano Rinnovamento – vedemmo il Corso gremito e la vasta piazza della Cattedrale affollata. La popolazione aveva accolto con entusiasmo e commozione il caldo invito dei giovani esploratori cattolici, che per tutte le strade, avevano fatto sentire la voce vibrante di amore verso Colei che è la Madre affettuosa di tutti. Sopra un camion, pavesato di drappi e fiori – continuava il racconto con un linguaggio aulico – l’alta, bianca Regina, come una visione, preceduta dalle Guide e dagli Esploratori, giungeva davanti alla Cattedrale”.

Benedetta dal vescovo Paolo Galeazzi, partì per un itinerario a tappe a Roselle, Batignano, Paganico, Sasso d’Ombrone, Cinigiano, Monticello Amiata, Arcidosso e Castel del Piano, Santa Fiora e Bagnolo, da dove venne, infine, portata sulla vetta e collocata solennemente il 9 luglio alla presenza dei vescovi di Grosseto e Montalcino.

Furono ben 800 le auto che da Grosseto scortarono la statua.

 

  • Dati tecnici dell’opera

La statua, in marmo bianco di Carrara, è alta 2,10 metri, opera dello scultore Enzo Pasquini di Pietrasanta. Nel manto sono impressi i distintivi degli esploratori e delle guide. Il traliccio di ferro su cui è collocata è alto 3,50 metri, disegnato da Angelo Feroci ed eseguito dalla ditta Orlandini. Ad eseguire l’intervento di collocazione della statua fu la ditta Fratelli Egisti di Grosseto, che eseguì tutti i lavori di consolidamento.