Inserire in una impresa o in un ufficio una persona con handicap è, purtroppo, visto quasi sempre come un obbligo fastidioso: in realtà è dimostrato che dove lavora un disabile aumenta la produttività anche nei normodotati. Ne è convinto Domenico Ceccotti, presidente toscano dell’associazione fra i mutilati e invalidi civili, uno dei relatori a una tavola rotonda (L’inclusione in Toscana: costruiamo insieme le pari opportunità attraverso la non discriminazione e i diritti di cittadinanza) che si è svolta questa mattina a Firenze, nell’auditorium del Consiglio Regionale, sullo sfondo di una doppia, importante firma. Sono stati siglati due protocolli d’intesa fra Regione Toscana e associazioni regionali di invalidi. La conferma di un impegno forte sulle frontiere della disabilità ha detto Gianni Salvadori, assessore regional! e alle p olitiche sociali e un altro passo in avanti verso la necessità di superare gli antichi concetti legati alle diversità per puntare su più moderne politiche di tutela e di valorizzazione, anche attraverso le loro associazioni, di queste persone. Stamani abbiamo una preziosa conferma che, anche in un campo così complesso, se ci mettiamo insieme qualcosa di buono si può fare. Due i protocolli firmati al termine della tavola rotonda che si è svolta con gli interventi di Virgilio Moreno Rafanelli (presidente regionale Unione Italiana Ciechi), Pietro Salvini (presidente Mutilati e Invalidi per Lavoro), Paolo Petrucci (Presidente Ente Sordomuti), Alessandro Mucci (presidente Unione Mutilati per Servizio), Domenico Ceccotti (presidente nazionale Mutilati e Invalidi Civili). I documenti aggiornano e potenziano due precedenti atti sottoscritti nel 2003. Gli oneri a carico della Regione sono pari, complessivamente, a 120mila euro per ogni annualità fra il 2008 e il 2010: 60 mila per il protocollo siglato tra Regione Toscana e FAND (la Federazione fra le Associazioni dei Disabili) e altrettanti per l’altro protocollo siglato sempre tra Regione Toscana e struttura regionale dell’Ente nazionale Sordomuti. Quest’ultimo atto, in particolare, riguarda progetti di promozione sociale orientati a rafforzare il segretariato sociale nonché il funzionamento del servizio Ponte Telefono (un meccanismo indispensabile per fornire alle persone sordomute la possibilità di comunicare in modo autonomo attraverso un particolare apparecchio telefonico. Il servizio, già attivo, sarà potenziato). Anche il protocollo con FAND toscana punta su una collaborazione permanente fra associazioni e Regione Toscana nonché su specifici progetti di promozione sociale: ciò nella mobilità, nel superamento di barriere architettoniche, nella conoscenza e nel dirit! to allo studio, nell’assistenza ad anziani non autosufficienti, assistenza protesica, sicurezza sul lavoro. Viene anche istituito un tavolo permanente di confronto. Sono previste modalità per le verifiche. E in ogni intervento nella tavola rotonda non sono mancati riconoscimenti alla Regione per il buon lavoro fatto. (cs-Mauro Banchini )