Toscana

HAITI: L’ARCIVESCOVO DI PORT-AU-PRINCE, «TERRORE, DISTRUZIONE E MISERIA, BISOGNA AIUTARE LA POPOLAZIONE»

La condanna ferma della violenza e un appello accorato ad “abbassare le armi” e permettere agli organismi umanitari di aiutare le persone ferite e in difficoltà ad Haiti viene dall’arcivescovo di Port-au-Prince mons. Joseph Serge Miot, che denuncia “la catastrofe umanitaria” nel suo Paese. Mentre si ha notizia oggi che il presidente Jean Bertrand Aristide ha dato le dimissioni ed è fuggito da Haiti – intanto stanno arrivando i primi marines americani della forza internazionale inviata dall’Onu – l’arcivescovo di Port-au-Prince descrive in una nota (datata 27 febbraio) la terribile situazione che sta vivendo il popolo haitiano, con “cadaveri per le strade o lasciati in pasto agli animali”, “feriti che non possono essere trasportati negli ospedali e malati che non possono ricevere cure”, tanti poveri disperati per le strade e “famiglie chiuse nelle loro case senza possibilità di reperire viveri”.

“Haiti è stata messa in quarantena – racconta -. I grandi fornitori non possono approvvigionarsi. Le linee aeree sospendono i loro voli verso il Paese. Attualmente molte città importanti, molti borghi e villaggi sono completamente isolati dal resto del Paese e gli abitanti abbandonati a sé stessi. Ognuno è prigioniero nella propria abitazione”.

Mons. Miot racconta dei saccheggi e delle distruzioni di banche e supermercati, “violenze, terrore e furti che non sono la caratteristica del popolo haitiano e che non ci fanno onore”. Per questo ripete di nuovo l’appello già espresso giorni fa dalla Conferenza episcopale di Haiti alle parti in conflitto perché “permettano agli organismi di solidarietà e alle istituzioni umanitarie di portare aiuti ai feriti e alle persone in difficoltà”. Ai belligeranti chiede di “evitare una guerra fratricida” e ai leader politici “di dare priorità al benessere del popolo haitiano in tutte le sue componenti e di chinarsi sulla sofferenza e la grande miseria della maggioranza della popolazione”.Sir