Toscana

HAITI, APPELLO DEI VESCOVI: «FERMATE LE VIOLENZE»

“Ci rivolgiamo al governo di Haiti e alla coscienza dei governanti, perché prendano la decisione più salutare, la migliore, per mettere fine a questa situazione”: lo ha detto alla MISNA l’arcivescovo di Cap Haitien, monsignor Hubert Constant, presidente della Conferenza episcopale, che oggi ha lanciato un appello. Le violenze stanno ormai apertamente degenerando in “guerra civile” dice il presule: “Per questo i vescovi chiedono che venga presa la soluzione più adatta per riportare la pace nel Paese”. Nessun accenno esplicito a un’eventuale uscita di scena del presidente Jean-Bertrand Aristide, contro cui da giorni protesta l’opposizione democratica, con manifestazioni pacifiche, e i gruppi armati insorti in alcune località dell’isola caraibica. “Non tocca alla Chiesa dire quali azioni devono essere intraprese, ma è urgente fare qualcosa per fermare le violenze” aggiunge monsignor Constant, secondo cui “il bagno di sangue è già iniziato”. La Chiesa haitiana esprime forte preoccupazione anche per la situazione umanitaria: “La sofferenza della popolazione è intollerabile, l’insicurezza è onnipresente” si legge nel documento sottoscritto dall’episcopato di Haiti, che la MISNA ha ricevuto poche ore fa. L’appello contiene anche un’esortazione a tutti gli haitiani “a rispettare la vita di ogni essere umano, l’integrità morale delle persone, il diritto di tutti alla libertà, all’informazione veritiera e al diritto costituzionale di esprimersi e di manifestare in modo rispettoso e pacifico”. Di fronte all’aggravarsi della crisi umanitaria, i vescovi dell’isola chiedono alle parti in conflitto “di liberare le strade pubbliche per permettere alle organizzazioni di beneficenza di portare aiuti umanitari alle persone ferite o in difficoltà”. Sincere condoglianze, infine, vengono rivolte alle famiglie delle vittime, ricordando il diritto di ogni essere seppellito in modo dignitoso. Misna