Una repressione pianificate dalle forze armate: questo il giudizio di Amnesty international a proposito delle brutalità commesse dalle forze di sicurezza della Guinea nel corso della repressione della manifestazione del 28 settembre nella capitale Conakry, durante la quale sono state uccise oltre 150 persone. Secondo testimonianze oculari raccolte da Amnesty, diverse donne sono state violentate in pubblico dai militari e dai berretti rossi della Guardia presidenziale. Molti manifestanti sono stati assassinati dalle forze di sicurezza che avevano avuto l’ordine di sparare per uccidere. Secondo Amnesty l’attacco del 28 settembre è stato organizzato da ufficiali delle forze armate. Diversi membri della Guardia presidenziale, persino un ministro del governo, erano presenti a supervisionare l’azione repressiva. Amnesty ha sollecitato l’istituzione di una commissione internazionale d’inchiesta sulle violazioni dei diritti umani verificatesi a Conakry. Altre soluzioni non sono possibili commenta -, poiché già nel 2007 le autorità della Guinea avevano dimostrato di non avere la volontà politica di aprire indagini su violazioni dei diritti umani commesse dalle forze di sicurezza. L’organizzazione ha inoltre chiesto l’immediata sospensione di ogni fornitura di armi ed equipaggiamento che potrebbero essere usate dal governo della Guinea per ulteriori azioni repressive.Sir