Vita Chiesa
GUERRA IRAQ: LA RETE CARITAS ORGANIZZA AIUTI E RACCOLTA FONDI, TANTI PROFUGHI ALLE FRONTIERE ANCORA CHIUSE
Mentre continua l’attacco all’Iraq, la rete internazionale della Caritas intensifica gli sforzi per gli aiuti. Un team di emergenza è pronto per entrare nel Paese appena sarà possibile. Intanto 14 Centri di Caritas Iraq, sparsi intorno a Baghdad, Basra, Kirkuk, Mosul, insieme ad 8 piccoli ospedali, sono stati dotati di attrezzature sanitarie, ossigeno, medicinali, beni di pronto consumo, letti, materassi, coperte e lenzuola. Per il trasporto dei pazienti sono disponibili nuove ambulanze, con riserve di benzina, barelle e biciclette. Altre attrezzature e medicinali sono stoccati in magazzini a Baghdad e in Giordania. La situazione dei profughi resta ancora poco definita. In Siria, nei giorni scorsi sono riuscite ad arrivare clandestinamente 2000 famiglie, ospitate da famiglie irachene già sul posto. I confini restano chiusi dalla parte irachena, mentre sono stati allestiti campi per l’accoglienza di 20.000 profughi.
In Turchia il confine è chiuso dalla parte turca: 10.000 profughi sono già ammassati al nord dell’Iraq e il numero continua a crescere. In Iran per il momento non si segnalano arrivi, ma una missione della rete internazionale Caritas è in partenza per definire insieme alla Chiesa locale le modalità di accoglienza. In Kuwait la rete Caritas è in contatto con il vescovo locale. In Libano la Caritas locale ha aiutato Caritas Siria a prepararsi all’emergenza, ha preparato generi di prima necessità e resta in allerta per eventuali arrivi. Circa 350 persone sono ammassate al confine con la Giordania, ma restano chiuse le frontiere irachene.