Più di 500 cittadini residenti a Sestino, attraverso una petizione popolare, chiedono il potenziamento della Continuità assistenziale, ovvero della postazione di guardia medica. Suscitò infatti molta perplessità, nella popolazione, la decisione della conferenza dei Sindaci del settembre 2009, quando la postazione di guardia medica, già operante a Sestino, con competenza anche su Badia Tedalda, decise alla unanimità di rendere il servizio «pendolare»: a mesi alterni tra Sestino e Badia Tedalda, con l’avvio dal primo novembre 2009, poi spostato al primo gennaio 2010. Il malessere originato dalla decisione fu interpretato dal gruppo consiliare di minoranza, cui si aggiunsero vari cittadini, per dare vita ad un movimento popolare che rappresentasse la difficile situazione dei servizi sanitari nel comune di Sestino.In effetti l’originaria collocazione era motivata da evidenti motivi, come si legge nello «storico» della corrispondenza interistituzionale e nella lettera che accompagna la sottoscrizione e che è stata inviata, nella prima settimana di maggio, al sindaco di Sestino, Elbo Donati, al presidente della Conferenza dei sindaci della Valtiberina, Franco Polcri, al Direttore generale della Asl8, Enrico Desideri, e al presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi.La lontananza di Sestino dai vari presidi sanitari e ospedalieri, la difficoltà della viabilità, soprattutto invernale, un territorio sparso ma popolato con nuclei familiari su 80 chilometri quadrati di valli e crinali e la scarsa presenza di ulteriori «appoggi», cioè di prestazioni specialistiche o presenze ambulatoriali private, avevano portato a individuare in Sestino l’allocazione di una delle tre postazioni di guardia medica della Valtiberina. Considerazioni fatte si legge sempre nel contesto della petizione popolare anche per collocare in Sestino la prima piazzola di elisoccorso montana abilitata anche a voli notturni, il primo progetto di «mobilità in montagna» e l’avvio di contatti con le Asl delle Marche, continuati fino all’aprile 2009, per risolvere in quella direzione varie prestazioni in convenzione.Nel frattempo i disagi sono cresciuti, e non solo per la periodicità della presenza della guardia medica ma, anche per un’organizzazione poco efficace e un poliambulatorio non ancora attrezzato con una strumentazione tecnologica di base appropriata. Spesso le chiamate non hanno effetto perché attraverso la segreteria automatica centralizzata il cittadino non riesce a contattare il medico di turno. In aggiunta, viene sottolineato da tempo, vaccinazioni, prestazioni dell’ufficiale sanitario ad esempio devono essere effettuate a Sansepolcro con non pochi problemi per viaggi e tempo impegnato, soprattutto per i lavoratori dipendenti.La popolazione al di là di ogni appartenenza politica attende un ripensamento da parte dei sindaci direttamente interessati per realizzare una dignitosa sanità in tutte le realtà della Valtiberina: lontani, sì, ma con gli stessi diritti di cittadinanza.