Vita Chiesa

Grosseto, oltre 150 giovani al pellegrinaggio all’eremo di Malavalle

Chitarre, bonghi, zaini in spalla, i ragazzi si sono ritrovati nella chiesa di San Giovanni Battista, nel borgo medievale di Castiglione della Pescaia, e da lì si sono messi in cammino – portando le reliquie del santo – lungo un tragitto di circa 6 chilometri e mezzo, attraversando la cittadina costiera per poi immergersi nella campagna e nel bosco verso Malavalle.

Un cammino fatto di ascolto, di canti, di dialogo, di momenti di silenzio, di domande. «Un cammino del cuore», lo ha definito il vescovo, che ha invitato i ragazzi a farsi guidare dalla «gioiosa meraviglia» dell’incontro con se stessi, con gli altri, con la natura.

A metà percorso una sosta rinfrancante sotto un’enorme sughera: i giovani sono stati invitati a mettersi a sedere sull’erba per un momento di riflessione approfondita sul senso del cammino, col vescovo che ha offerto loro un’altra parola: ricordo, come capacità di fare memoria di tutto ciò che costruisce la vita di ognuno. Il cammino è ripreso per l’ultimo tratto, quello più impegnativo, fatto di strada sterrata, ciottoli, di due rigagnoli da guadare, di salita, di vento fino all’arrivo all’eremo, dove i partecipanti al pellegrinaggio hanno vissuto un momento di preghiera all’interno degli antichi ruderi, prima di consumare il pranzo al sacco nel bosco, con la gradevole sorpresa di un primo caldo preparato dagli adulti scuot del M.a.s.c.i. La giornata si è conclusa con la Messa celebrata all’aperto, davanti alla chiesetta in pietra, presente l’amministrazione comunale col gonfalone e il presidente del consiglio comunale Lonzi.

«Ringrazio tutti – commenta il vescovo – il gruppo di giovani sacerdoti che hanno lavorato per preparare l’appuntamento, tutti coloro che in molti modi si sono resi presenti e partecipi e i giovani, che con generosità hanno risposto sì al nostro invito per vivere un’esperienza di comunità che fa esperienza di camminare insieme. San Guglielmo può apparire una figura lontana ad un ragazzo del terzo millennio, ma coloro che sono aggrappati al Signore non sono mai realtà distanti, anzi ci ridicono la bellezza dell’eternità di Dio, che è il presente sempre».