Grosseto
Grosseto, domenica 29 dicembre apertura del Giubileo in Diocesi
Alle 16 riti iniziali nella chiesa di San Francesco, poi processione fino alla cattedrale e Messa presieduta dall'amministratore apostolico mons. Giovanni Roncari. Oltre alla Cattedrale, nell'Anno santo saranno chiese giubilari quelle di Ribolla e Roselle
“È anzitutto necessario mettere al centro di ogni nostro pensiero il Signore Gesù Cristo. In Lui il Padre ci ha manifestato la sua misericordia e compiuto la sua giustizia. È il mistero pasquale del Signore che ha portato a compimento l’antico Giubileo ed ha inaugurato il tempo nuovo, l’anno di grazia che la Chiesa vive nella fede, proseguendo l’opera di amore del Signore, finché non sarà compiuta la sua speranza quando il Signore tornerà nella gloria”.
E’ lo sguardo che don Marco Gentile, direttore dell’ufficio liturgico della diocesi di Grosseto, suggerisce di assumere per “entrare” nella prospettiva giusta dell’anno santo, che papa Francesco ha aperto la notte di Natale nella Basilica di San Pietro e che – come da lui stesso stabilito nella bolla di indizione “Spes non confundit” – in ciascuna diocesi del mondo si aprirà domenica 29 dicembre 2024, festa della santa famiglia.
Sulla scorta di queste disposizioni, il vescovo Giovanni Roncari ha stabilito che, per quanto riguarda la diocesi di Grosseto, il Giubileo si apra domenica 29 dicembre nel pomeriggio, nella cattedrale di San Lorenzo, con la Messa, preceduta da una solenne processione che partirà dalla chiesa di San Francesco. In virtù di questo, il Vescovo ha anche già disposto che domenica 29 dicembre siano sospese le Messe pomeridiane in tutte le parrocchie della Diocesi, perché l’unica celebrazione sarà quella in cattedrale. E’ bene precisare che l’apertura del Giubileo in Diocesi non prevede l’apertura della porta santa. Porte Sante da varcare saranno solo a Roma.
Gli orari
Alle 16 clero, accoliti, seminaristi e fedeli si raduneranno nella chiesa di San Francesco per i riti iniziali. Da lì, poi, si snoderà la processione verso la chiesa cattedrale.
Itinerario: si attraverserà, da piazza san Francesco, via Andrea da Grosseto, un tratto di via Saffi, piazzetta Monte dei Paschi, corso Carducci, fino a piazza Duomo.
Arrivati alla Cattedrale solo il Vescovo, preceduto dall’Evangeliario e dalla Croce, che sarà il simbolo del Giubileo, saliranno sul sagrato e tutti i presenti vivranno, dalla piazza, un breve momento di adorazione della croce. Con lo stesso ordine seguito nella processione, varcando il portone centrale, avrà luogo l’ingresso in cattedrale. Dopo la memoria del Battesimo che il Vescovo presiederà in prossimità del fonte battesimale, la celebrazione Eucaristica proseguirà come di consueto.
“La celebrazione nelle Diocesi – spiega ancora don Gentile – non è solo l’inizio del Giubileo, ma un segno di universalità della redenzione e di comunione della Chiesa fondata sull’insegnamento degli apostoli e che trova nel Vescovo della Chiesa di Roma il segno visibile dell’unità. Dal punto di vista rituale – aggiunge – seguiremo la forma detta Messa stazionale, che deriva dall’antico uso della Chiesa di Roma. In pratica, l’assemblea si raduna in una chiesa dove inizia la celebrazione – per noi la chiesa di San Francesco – per poi dirigersi processionalmente verso la cattedrale per la celebrazione dell’Eucaristia. La processione che faremo esprimerà la realtà sinodale della Chiesa, popolo di Dio, vario nei carismi, ordinato nei ministeri secondo lo Spirito, in cammino verso il Regno di Dio e sarà richiamo peculiare al pellegrinaggio, elemento essenziale del Giubileo. Dal sagrato della Cattedrale il Vescovo ostenderà la Croce invitando a riconoscere in essa lo strumento della salvezza e il segno della nostra speranza. Questa croce sarà poi collocata nel presbiterio, esposta alla venerazione dei fedeli per tutta la durata del Giubileo”.
“Invitiamo tutti alla partecipazione convinta e gioiosa a questo momento forte, che si incastona nei giorni immediatamente successivi al Natale, proprio per ricordarci che l’incarnazione di Dio in Gesù ha cambiato la storia per sempre”, dice don Paolo Gentili, vicario generale della diocesi di Grosseto.
Gli altri luoghi giubilari
Oltre alla chiesa cattedrale, l’amministratore apostolico Giovanni ha disposto che durante l’anno santo siano luoghi giubilari anche la chiesa dei santi Paolo e Barbara a Ribolla e la chiesa dell’Immacolata a Roselle. I motivi della scelta di queste due chiese sono duplici.
Per quanto riguarda Ribolla perché siamo nell’anno che ricorda il 70° anniversario dalla strage della miniera e, dunque, fare della chiesa parrocchiale un luogo giubilare è rimettere al centro la dignità del lavoro sempre. Il giubileo, fin dalle sue origini, è stato anche un tempo propizio per “risanare” ciò che, nella vita ordinaria dell’umanità, era stato ferito, comprese le ingiustizie e le diseguaglianze. Anche nella realtà del lavoro, così centrale nell’esistenza di ogni persona che, nella visione cristiana, è collaborazione all’opera creatrice di Dio. Per sottolineare tutto questo, nei prossimi mesi vi saranno anche iniziative specifiche nella chiesa di Ribolla.
Per quanto riguarda Roselle, invece, la sua elezione a luogo giubilare è per richiamare a tutta la comunità diocesana il valore delle radici: Roselle fu l’antica sede vescovile, dove il cristianesimo si espresse nella sua dimensione di popolo fin dal IV secolo d.C. Il primo vescovo, Vitelliano, è menzionato in un documento del 499. Roselle fu sede vescovile fino al 9 aprile 1138, quando con la Bolla “Sacrosancta Romana Ecclesia”, papa Innocenzo II ne dispose il trasferimento a Grosseto, che divenne, così, civitas. A motivo della sua storia e dell’essere stata prima sede vescovile, la parrocchia di Roselle è sede titolare “pro hac vice” arcivescovile. Attualmente, arcivescovo titolare di Roselle è mons. Zakhia El Kassis, Nunzio Apostolico in Arabia Saudita e nello Yemen, Delegato Apostolico nella Penisola Arabica.