Italia
Greenaccord, sull’ambiente un tavolo tra cattolici e laici
La riflessione del Forum fiorentino ha preso le mosse, sabato 25, da un’ampia panoramica intraecclesiale, iniziata con una relazione su «L’ambiente nel Compendio della dottrina sociale della Chiesa», svolta dal teologo salesiano don Paolo Carlotti , e proseguita con la presentazione delle esperienze in campo ambientale maturate all’interno di diverse realtà ecclesiali.
In particolare hanno suscitato interesse le realizzazioni nel campo dell’educazione ambientale portate avanti dall’Agesci a Cesena e dal Centro di spiritualità e cultura «don Paolo Chiavacci», della diocesi di Treviso, a Crespano del Grappa. Della prima ha parlato Daniele Zavalloni , presentando l’esperienza dell’Ecoistituto delle Tecnologie Appropriate, organizzazione di volontariato onlus, e in particolare dell’«aula di ecologia all’aperto» e del lavoro teso alla riscoperta e alla valorizzazione delle biodiversità, talvolta anche tramite il recupero di sementi non più presenti in Italia ma inconsapevolmente «salvate» dagli emigrati che a suo tempo le avevano portate in America e ora affidate a «contadini custodi». E ha spiegato come sia bello vedere i bambini che, affascinati dai «miracoli» della terra, presto rinunciano a guardare la tv per curare il proprio piccolo orto.
Non meno interessante la relazione di Laura Bertollo sull’attività dell’unica esperienza diocesana di questo tipo a livello nazionale, dedicata al sacerdote che ne fu il fondatore oltre a essere stato vero e proprio pioniere dell’ecologia in tempi in cui parlare di ambiente da difendere, soprattutto da parte di un prete, poteva apparire quantomeno strano. Le proposte consistono in soggiorni di educazione ambientale a contatto con la natura, destinati ai ragazzi anche se, come ha sottolineato la Bertollo, sarebbe non meno importante pensare agli adulti.
Da ricordare anche, al termine della prima giornata, il calore già espresso al mattino nel saluto del vescovo ausiliare Claudio Maniago con cui il cardinale Ennio Antonelli ha accolto i convegnisti in battistero per la celebrazione della Messa, concludendo tra l’altro la propria omelia con la lettura di una stupenda pagina sulla bellezza della natura come manifestazione di Dio, tratta da «I fratelli Karamazov» di Dostoevskij. «Il creato ha affermato tra l’altro il cardinale non può essere manomesso arbitrariamente né sacralizzato e considerato intangibile», come magari può arrivare a fare un certo estremismo ambientalista che non considera più l’uomo al centro della creazione. Estremismo che non si è comunque manifestato, il giorno seguente, nelle parole dell’associazionismo ambientalista laico, rappresentato dal segretario generale del Wwf Italia Michele Candotti, dal direttore generale di Greenpeace Donatella Massai e dal direttore di Legambiente Toscana Fausto Ferruzza, protagonisti della tavola rotonda seguita agli interventi di Gianfranco Tilli, presidente della Confcooperative Toscana, e di Franco Pasquali, segretario generale della Coldiretti, due associazioni ugualmente laiche ma profondamente ancorate alla dottrina sociale della Chiesa. Nel pomeriggio, invece, le conclusioni di padre Giuseppe Reale sono state precedute dalla presentazione dei sussidi «Responsabili per il creato» per insegnanti di religione, a cura di Nicoletta Doro. L’impegno dei cattolici per l’educazione ambientale prosegue quindi anche nelle scuole.