Lucca

Grazia Francescato: «Il matrimonio tra ecologia ed economia s’ha da fare e subito!» Spunti dalla Laudato Si’ per il Festival Economia e Spiritualità in corso a Lucca

Per approfondire proprio queste tematiche ci siamo rivolti all’ambientalista Grazia Francescato, perché vi si dedica da anni con diversi ruoli: giornalista ambientalista per Airone, conduttrice tv per Geo, presidente di WWF-Italia, presidente dei Verdi italiani ed europei, parlamentare dei Verdi. Le risposte della Francescato alle nostra domande, offrono spunti e vie di possibili approfondimenti che ben si inseriscono nel solco che il Festival, in corso a Lucca fino al 16 settembre, vuole tracciare.

Il Festival Economia e Spiritualità tenta di far dialogare più in profondità anche l’ecologia con l’economia. Questo cosa fa pensare ad un’ambientalista come lei, Francescato?

Per decenni, parafrasando il Manzoni alla rovescia, ho messo l’accento sull’urgenza di “un matrimonio che s’ha da fare, e subito”, se vogliamo consegnare ai nostri figli un pianeta vivente e non una terra desolata. Il matrimonio in questione è quello tra economia e ecologia, che non a caso cominciano, ambedue, con il prefisso “eco” dal greco oikos, che vuol dire casa. Ovvero la Terra, l’unica casa comune che abbiamo. Come scriveva Alex Langer, presidente dei Verdi Europei e colui che ha volato più alto tra noi ambientalisti, è indispensabile una “conversione ecologica”, che ribalti l’attuale modello di sviluppo, basato sul saccheggio indiscriminato delle risorse del pianeta e sullo sfruttamento dei diseredati. E che rimetta al centro la “sostenibilità” ambientale, sociale ed economica. In quest’ottica, non c’è dunque da stupirsi se, invitata nel giugno 2015 in Vaticano al lancio della Laudato Si’, mi siano scese lacrime di gioia ascoltando il nuovo “vangelo ecologico”’ predicato, non a caso, da un papa di nome Francesco.

Ecco, l’enciclica di Papa Francesco del 2015 sarà al centro di alcune sessioni del Festival.  Ha trovato un largo consenso anche ben oltre gli ambienti cattolici, suscitando interesse anche in settori della cultura e della politica che spesso, anche di default, tendono a rifuggire tutto ciò che viene dalla Chiesa Cattolica e dalla sua più alta sede. Questo perché, secondo lei?

Perché sono tante e profonde le sintonie con la cultura ambientalista, ormai largamente condivisa da milioni di uomini e donne di buona volontà impegnati appunto ad integrare le dimensioni ambientali, economiche e sociali, determinati ad ascoltare “il grido della Terra” ma anche quello dei poveri. Ecco perché l’enciclica del Papa ha fatto breccia quasi più fuori che dentro la Chiesa, ridando respiro alle battaglie di tanti laici impegnati sul fronte della solidarietà, della giustizia sociale, della difesa dell’ambiente e per fermare il cambiamento climatico. Perché la Laudato Si’ non è un’enciclica “verde”, come è stata liquidata  frettolosamente da media sempre più superficiali, ma una vera e propria visione del mondo, una stella polare per milioni di persone, credenti e non, che non si rassegnano all’indifferenza e alla nuova barbarie dilagante.

L’evidente spinta spirituale della Laudato si’ come viene accolta nella lettura di un non credente?

Quanto all’afflato spirituale, può anche non essere condiviso o compreso dai non credenti, ma costituisce comunque una spinta ideale da rispettare. Vorrei segnalare che, nel mio caso, è stata una manna dal cielo. Per decenni, piuttosto in solitario nel mondo ambientalista e della sinistra, ho esplorato il legame tra “natura e spiritualità”, spinta anche da esperienze vissute con i popoli indigeni dell’Amazzonia, per i quali la sacralità della Terra (la pacha mama) è il perno centrale della loro cosmovisione. Ho scritto vari libri e saggi sull’argomento, riscontrando tra molte persone un “bisogno d’anima”, un anelito ad una dimensione più alta e profonda che spesso non trova sbocco in questa società ipersecolarizzata e inaridita. La wilderness (natura selvaggia) può rappresentare quindi una finestra su questo mondo invisibile e farci ritrovare il perduto legame tra anima individuale ed anima mundi.

Quale apporto concreto, d’impegno, può offrire, la “Laudato Si’”, per coloro che si trovano a dover amministrare una città o un paese e per i privati che fanno impresa?

Questa Enciclica non è un documento da leggere e poi riporre nel cassetto, ma una vera e propria road map che chiama tutti (quindi anche imprenditori, mondo del business e della finanza) all’impegno quotidiano e concreto per integrare economia, ecologia e giustizia sociale e dare sostanza alla formula spesso consunta di “sviluppo sostenibile”. In questa direzione molto stanno facendo le fedi, cattolici ma non solo: un esempio tra i tanti è il lavoro dell’ARC (Alliance Religions and Conservation) che promuove l’intesa tra le maggiori religioni del pianeta e i movimenti/associazioni impegnati per la tutela dell’ambiente e la sostenibilità. Anche sull’onda della Laudato Si’, l’ARC è attiva da anni nel promuovere forme di economia e di finanza sostenibile, sforzo in cui si stanno distinguendo anche le religioni cristiane con una miriade di iniziative. L’obiettivo chiave è: un salto di qualità della coscienza collettiva che rimetta al centro l’essere umano come custode, non come padrone, della Madre Terra. Proprio la “stella polare” indicata dalla Laudato Si’.

Nel ringraziare Grazia Francescato per la sua disponibilità, rimandiamo volentieri anche ad un suo saggio utile per una più approfondita analisi di questi temi: s’intitola “Madre terra, cuore dell’Enciclica” pubblicato in “Laudato Si’. Un aiuto alla lettura” Libreria Editrice Vaticana, 2016 (altri autori nel volume: Enrico Dal Covolo, Fortunato Frezza, Paolo Portoghesi, Mario Toso).

Per avere più informazioni sugli ultimi giorni del Festival Economia e Spiritualità:https://economiaespiritualita.iteconomiaespiritualita@iricostruttori.orgRicordiamo che questo Festival è alla sua terza edizione ed è ideato e diretto da padre Guidalberto Bormolini e Francesco Poggi.  Promosso dai Ricostruttori e dall’Associazione Teatro di Verzura, in collaborazione con il Comune e l’Arcidiocesi di Lucca, è sostenuto anche da Banca Etica.