Toscana

Gravidanze difficili, un aiuto dalla Regione

di Simone PitossiNon saranno molti. Ma, comunque, 1.500 euro all’anno possono dare una mano in caso di situazioni di difficoltà. È questo il contributo programmato dalla Giunta regionale per mamme con gravidanze difficili o che sono sole, e, in seconda battuta, a famiglie numerose e con minori disabili. La delibera ha passato l’esame del Consiglio nell’ultima seduta con un cauto apprezzamento anche da parte dell’opposizione. Anche perché l’atto della Giunta recepisce uno stanziamento previsto dal Governo italiano per le politiche sociali di oltre 10 milioni di euro. Di questi, 4 milioni e 666 mila sono stati assegnati dalla Regione al sostegno alla natalità. La cifra rimanente (circa 6 milioni di euro) dovrebbe andare alle giovani coppie per acquistare la prima casa. Quest’ultima delibera è però ancora ferma in commissione in seguito alle obiezioni sollevate da una parte della maggioranza di centrosinistra sui criteri di assegnazione.

«Con questo provvedimento si definiscono le linee guida che dovranno seguire le zone sociosanitarie per l’attribuzione dei contributi per il sostegno alla natalità», spiega il presidente della Quarta commissione «Sanità e sicurezza sociale», Federico Gelli (Margherita). Il contributo è di 1.500 euro annui che possono raddoppiare se al posto dell’erogazione diretta si sceglierà l’uso di servizi presenti sul territorio: ad esempio l’asilo nido. «Ne beneficeranno – conclude Gelli – più di trecento famiglie, scelte in base a delle priorità, da quelle monogenitoriali a quelle numerose, da quelle con figli disabili a quelle con donne incinte in difficoltà».

D’accordo con questo provvedimento, anche se «non si tratta certo di un intervento risolutivo», si dice pure la vicepresidente della Quarta commissione, Anna Maria Celesti, esponente di Forza Italia. La quale evidenzia anche «quanto sia estremamente oneroso per molte famiglie mettere al mondo un figlio» fermo restando che «il fatto economico sia importante ma non decisivo per fare o meno questa scelta». Per la Celesti è importante che in Toscana non si perda l’occasione garantita dal fondo sociale nazionale per la promozione ed il sostegno delle famiglie. Giovanni Barbagli (Rifondazione comunista), anche lui membro della commissione Sanità, motivando il voto favorevole, sottolinea come «sarebbe riduttivo pensare che il sostegno alle famiglie di nuova costituzione ed anche alla natalità possa esaurirsi con questo genere di sostegno» anche se «il contributo economico può comunque essere certamente di aiuto».

Il consigliere Marco Carraresi, capogruppo Udc, mette in evidenza l’importanza del provvedimento sottolineando che «l’iniziativa arriva dal Governo» definendolo poi «un segnale importante che tenta di invertire la tendenza alla natalità zero dell’Italia». «Il problema – conclude Carraresi – non si risolve di certo con mille e 500 euro a famiglia, perché questa è la cifra che più o meno arriverà ad ogni nucleo, ma questo rappresenta un primo passo al quale dovrebbe seguire anche un intervento della Regione Toscana, ovviamente con proprie risorse».

Angelo Passaleva, vicepresidente della Giunta regionale ed assessore alle Politiche sociali, sottolinea che «è necessario investire soprattutto nel miglioramento dei servizi e delle strutture, come gli asili nido». E conclude: «Il sostegno alla natalità è al centro delle politiche della Regione».

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