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Gran Bretagna: sul sì ai matrimoni gay documento dei vescovi cattolici
«Molte persone all‘interno e fuori delle comunità di fede sono profondamente convinte che lo Stato non dovrebbe cercare di cambiare il significato fondamentale del matrimonio. Questa proposta di modifica della legge è molto più profonda di quanto sembra». La Conferenza episcopale di Inghilterra e Galles rilancia il lungo documento redatto dal primate cattolico Vincent Nichols e dall'arcivescovo Peter Smith il giorno in cui la Camera dei Comuni ha approvato con una maggioranza di 366 contro 161 la legislazione sui matrimoni gay.
Nel documento i vescovi fanno notare come con la nuova legislazione «il matrimonio diventerà un’istituzione in cui l’apertura ai figli e, con essa, la responsabilità per padri e madri di rimanere insieme per occuparsi dei bambini nati nella loro famiglia, non è più al centro dell’interpretazione che la società dà dell’istituzione matrimonio».
I vescovi hanno anche proposto una serie di emendamenti che puntano a tutelare la libertà di parola in quanto secondo l’episcopato cattolico (ma anche anglicano) «il disegno di legge nella sua attuale formulazione comporta gravi rischi per la libertà di parola e la libertà di religione». Ai membri, i vescovi chiedono che sia garantite con l’approvazione di emendamenti «queste libertà fondamentali che tutti noi amiamo sono chiaramente e palesemente salvaguardati».