(ASCA) – Alle 13 Mario Monti interviene nell’Aula del Senato. Alle 13,30 ci sarà una sospensione dei lavori per consentire al neopremier di consegnare il testo del suo discorso alla Camera. Dalle 14 alle 18 è prevista la discussione generale, alle 18,30 ci sarà la replica di Monti. Alle 19 inizieranno le dichiarazioni di voto, la prima chiama sul voto di fiducia è fissata alle 20.30. Domani tocca alla Camera, dove la seduta avrà inizio alle 9,45. Il voto di Montecitorio è previsto intorno alle 15. L’attesa per il discorso del presidente del Consiglio è incentrata sui possibili annunci dei primi provvedimenti economici che verranno sottoposti al Consiglio dei ministri: scontati la riforma delle pensioni e il ripristino dell’Ici sulla prima casa, restano i nodi di una possibile patrimoniale e di una manovra correttiva a tempi brevi. Per Monti, il primo appuntamento ufficiale a Bruxelles sarà la riunione dei ministri economici della zona euro (Eurogruppo) fissata per il 29 novembre, a cui seguirà il giorno dopo quella dell’Ecofin (l’incontro dei ministri economici dei 27 paesi dell’Unione europea). Il presidente del Consiglio, avendo anche l’interim all’Economia, assisterà così alla presentazione da parte di Olli Rehn, commissario agli Affari economici, del rapporto sulla situazione italiana che sarà steso per l’occasione sulla base dei rilievi degli ispettori dell’Unione europea e della Banca centrale europea che in questi giorni sono a Roma. La lista dei ministri e il varo del governo hanno avuto il plauso di Silvio Berlusconi, che dopo la cerimonia del passaggio di consegne a Palazzo Chigi con Monti, ha partecipato all’Ufficio di presidenza del Pdl. “Si tratta di un governo di alto profilo tecnico, siamo in buone mani e ci sarà una leale collaborazione. Torno a fare l’imprenditore, ma di un partito politico. Ora dobbiamo riorganizzare tutto”, ha detto l’ex premier facendo appello all’unità del Pdl e all’esigenza di riannodare il dialogo con la Lega.Ignazio La Russa, ex ministro della Difesa, tra i più critici verso il via libera al governo Monti, non rinuncia però a mettere dei paletti: “Noi voteremo la fiducia al governo Monti come ha deciso l’Ufficio di presidenza del Pdl. E’ un governo tecnico, di emergenza. Un momento dopo che la fase acuta di questa crisi sarà stata contrastata, spero che tutti saremo d’accordo che ritornino le regole democratiche e si vada immediatamente al voto”. “Grande soddisfazione per la qualità della squadra scelta da Monti. Ora ci sono i presupposti per ricominciare a ricostruire il paese”, è il giudizio di Pier Luigi Bersani, segretario del Pd. Commenti molto positivi anche dal Terzo polo. Più cauto Antonio Di Pietro, Idv, che avverte: “Daremo il nostro contributo con un voto di fiducia affinché il governo Monti inizi il suo lavoro, poi valuteremo provvedimento per provvedimento. Non faremo parte di maggioranze politiche”. La Lega conferma intanto la sua collocazione all’opposizione. “Se il buongiorno si vede dal mattino, allora è notte fonda e sarò felice di votare contro la fiducia”, dice l’ ex ministro Roberto Calderoli che attacca frontalmente il nuovo Ministero della coesione sociale affidato a Fabrizio Barca, interpretato come uno stop sulla via del federalismo. Giudizi positivi sul governo Monti sono stati espressi dal presidente francese Nicolas Sarkozy e dalla cancelliera tedesca Angela Merkel. Commenti favorevoli anche sulla stampa estera che in passato aveva criticato aspramente l’ esecutivo guidato da Berlusconi. Il quotidiano francese “Le Monde” titola “Il professor Monti forma un governo di professori” e individua in Corrado Passera, ministro dello Sviluppo economico, delle Infrastrutture e dei Trasporti, il numero due del nuovo governo. Il britannico “Financial Times” sceglie come titolazione “L’Italia forma un gabinetto di tecnocrati” e annota che “il nuovo team è dominato da accademici e funzionari dello Stato” in cui spicca Passera, ex amministratore delegato di Intesa Sanpaolo, “considerato da tempo come il più pronto a entrare in politica tra i protagonisti della finanza italiana”. In Germania, il “Financial Times Deutschland” titola in prima pagina: “Il gabinetto Monti: i professionisti più prestigiosi, flop politico”. In un fondo si evidenzia come “l’assenza di politici sia il grande pericolo per il nuovo esecutivo”. Lo spagnolo “El Mundo” chiede ai propri lettori se un governo di soli tecnici andrebbe bene anche a Madrid, dove ci sono le elezioni politiche domenica prossima. Il 93% dà parere favorevole a questa ipotesi. Lapidario il titolo dello statunitense “New York Times”: “Per affrontare la crisi i tecnocrati assumono il controllo in Italia”. Dubbioso il “Wall Street Journal”: “Potranno questi uomini senza partito avere successo laddove gli uomini di partito hanno fallito? Non scommetteteci”.