Vita Chiesa

GMG SYDNEY: PADRE ATTO (ERBIL), «AUSTRALIA NEGA IL VISTO A 170 IRACHENI»

(Dagli inviati). “Il sogno dei giovani cristiani iracheni sarebbe quello di partecipare alla prossima Gmg in Australia. Una partecipazione che avrebbe un alto valore simbolico”. Così nel marzo del 2007 padre Rayan P. Atto, parroco della chiesa di Mar Qardagh ad Erbil, sognava la partecipazione di giovani iracheni a Sydney; oggi, a più di un anno di distanza, ma a meno di dieci giorni dall’inizio della Gmg il sogno si è infranto. I motivi padre Atto li ha spiegati in un’intervista al sito Baghdadhope: “la scorsa settimana l’Ambasciata australiana di Amman cui avevamo fatto riferimento per le pratiche burocratiche necessarie alla partecipazione alla Gmg ha riferito a Padre Bashar Warda, il nostro capo gruppo, che i visti sono stati negati”. Secondo il sacerdote caldeo “per il timore che qualche partecipante della delegazione irachena possa non far ritorno in patria e chiedere rifugio in Australia”. Un timore infondato, afferma padre Atto, poiché “partecipare alla Gmg di Sydney per i giovani iracheni cristiani non era un sistema per lasciare il paese. La maggior parte degli iscritti al gruppo viene dal nord dell’Iraq, una zona tranquilla, non ha ragione di fuggire e certo non l’avrebbero fatto sfruttando un’occasione legata alla fede”. Dal canto suo, sempre secondo quanto riferisce il sacerdote “l’Ambasciata di Amman ha proposto di rilasciare solo 10 visti, ma come si fa a ridurre un gruppo di quasi 170 persone a dieci? Padre Bashar a sua volta ha chiesto che almeno vengano rilasciati i visti ai sacerdoti ma a questo punto se anche avessi il visto in mano non andrei. Come potrei lasciare i giovani della mia parrocchia che tanto hanno sognato questa occasione?”. I giovani tuttavia non demordono e tra il 25 ed il 30 luglio hanno organizzato un campeggio preso il lago Dokan, vicino a Sulemaniya: “staremo insieme, canteremo, pregheremo, anche se non potremo fare a meno di pensare all’occasione perduta. Sarebbe stato veramente bello poter mostrare al mondo la fede che anima i nostri giovani”.Sir