Vita Chiesa
GMG SYDNEY: MONS. FISHER, «ABBIAMO APERTO LE BRACCIA AL MONDO»
(Dai nostri inviati a Sydney) – 26 cardinali, 400 vescovi, e circa 4 mila sacerdoti oltre a decine di migliaia di giovani che stanno affluendo in queste ore a Sydney da tutto il mondo e dall’Australia. La messa di apertura della Gmg, oggi nella zona di Barangaroo a Sydney, sará la piú grande mai celebrata in terra australiana ma ancora più imponente sará quella finale a Randwick con il Papa. Lo ha ricordato mons. Anthony Fisher che oggi nel consueto briefing del mattino con i giornalisti ha anche fornito i numeri di questa XXIII Gmg internazionale. Al momento sono giunti 100 mila pellegrini internazionali ed altri stanno ancora arrivando, provengono da 170 nazioni ma contiamo di arrivare a 200. Le iscrizioni sono ancora aperte per l’alto numero di richieste dell’ultima ora. Per loro serviremo 25 milioni di pasti e bevande.
Per quanto riguarda i costi della Gmg mons. Fisher ha spiegato che il Governo federale ha messo a disposizione 86 milioni dollari australiani sotto forma di servizi quali, polizia, sicurezza, luoghi di proprietá e trasporti, da sponsor e benefattori sono arrivate alcune decine di milioni, ma ancora non c’è un dato preciso. La Chiesa australiana ha contribuito con un esborso di 150 milioni di dollari nei quali sono comprese le quote versate dai pellegrini. In totale la Gmg costerá 160 milioni dollari (110 milioni di euro circa). L’impegno è stato grande ma Sydney ha aperto le braccia al mondo e siamo felici che siano qui con noi 4500 neozelandesi, 2000 della Papua Nuova Guinea, e poi da Samoa e Fiji, paesi che non hanno forse mai partecipato alle Gmg. E siamo felici anche che le proteste annunciate non si siano verificate, d’altronde la gioia di questi giovani è tale che non c’è motivo alcuno per farlo. Tuttavia se ci saranno proteste siamo sicuri che saranno pacifiche e senza intervento della polizia. Tutti hanno il diritto di esprimere il proprio pensiero.
All’inizio gli aborigeni australiani non venivano neanche considerati umani, ma la Chiesa, attraverso i missionari è stata l’unica istituzione che si è interessata di loro fin dall’inizio della storia di questo Paese. Il vescovo Anthony Fisher, coordinatore della Gmg di Sydney, in una conferenza stampa ha sottolineato il significato della presenza aborigena, in queste giornate. Come è noto il Comitato organizzatore della Gmg ha voluto segnare alcuni dei momenti più rilevanti del programma, come la messa di apertura o l’accoglienza al Papa nella baia giovedì quando sarà una barca di abitanti dell’Isola di Torres a ricevere Benedetto XVI. Tra gli altri segni anche la presenza, nel pellegrinaggio della Croce e dell’icona mariana in Australia, del message stick, usato per invitare gli aborigeni alla Gmg. La Gmg sarà anche un evento che per la forza dei numeri ha un grande impatto ambientale: per questo ha spiegato mons. Fisher – stiamo portando avanti un’iniziativa, d’accordo con le linee aeree, per piantare alberi contro le emissioni di anidride carbonica. Per i pasti dei pellegrini saranno usati degli imballaggi biodegradabili, le pile distribuite saranno riciclabili e alle docce delle case e parrocchie, dove sono ospitati i pellegrini, ci sarà il timer alle docce. I giovani usano i trasporti pubblici e quindi in città non dovrebbe aumentare l’inquinamento.