Il movimento ecumenico è giunto ad un punto critico. Ma non per questo i cristiani devono scoraggiarsi: Dobbiamo stare in guardia contro ogni tentazione di considerare la dottrina come fonte di divisione e perciò come impedimento a quello che sembra essere il più urgente ed immediato compito per migliorare il mondo nel quale viviamo. Lo ha detto Benedetto XVI incontrando, nella cripta della cattedrale St.Mary di Sydney, i leader delle Chiese e Confessioni cristiane e i membri del Consiglio ecumenico del New South Wales (testo integrale). All’incontro al quale hanno partecipato circa 40 persone era presente anche il card. Edward Cassidy, presidente emerito del Pontificio Consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani che ha dato ha ricordato il Santo Padre un deciso impegno nel promuovere la reciproca comprensione tra tutti i cristiani. Il cammino dell’ecumenismo ha detto il Papa mira in definitiva ad una comune celebrazione dell’Eucaristia, che Cristo ha affidato ai suoi apostoli come sacramento per eccellenza dell’unità della Chiesa. Anche se vi sono ancora ostacoli da superare, noi possiamo essere sicuri che un giorno una comune Eucaristia non farà che sottolineare la nostra decisione di amarci e servirci gli uni gli altri a imitazione del nostro Signore. Per questa ragione un sincero dialogo concernente il posto dell’Eucaristia ha proseguito papa Benedetto XVI gioverà indubbiamente a far avanzare il movimento ecumenico e ad unificare la nostra testimonianza davanti al mondo. Il Papa ha poi sottolineato lo stile che deve avere questo dialogo. Il dialogo ecumenico ha detto avanza non soltanto mediante uno scambio di idee, ma condividendo doni che ci arricchiscono mutuamente. Un’idea è finalizzata al raggiungimento della verità; un «dono» esprime l’amore. Ambedue sono essenziali al dialogo. L’aprire noi stessi ad accettare doni spirituali da altri cristiani stimola la nostra capacità di percepire la luce della verità che viene dallo Spirito.Sir