(ASCA) – La seconda giornata di Benedetto XVI a Madrid si concluderà alle 19.30 con la Via Crucis nella Plaza de Cibeles, uno dei momenti più attesi della XXVI Giornata mondiale della gioventù. Le strade della capitale spagnola si riempiranno di giovani riuniti in preghiera che insieme al pontefice ripercorreranno le tappe dellitinerario spiritualé. Ogni Stazione sarà impreziosita da una scultura offerta da alcune confraternite spagnole. La raffigurazione più importante – spiega a Radio Vaticana uno dei coordinatori degli Atti centrali della Gmg, Noé Pernia – è quella dell’Ultima Cena, la prima Stazione: si tratta di una scultura intagliata nel legno del 1763, realizzata dallo scultore Francisco Salzillo. è un’opera d’arte che ha avuto bisogno di essere restaurata prima di farla arrivare a Madrid. Ogni figura, ogni gruppo scultoreo è stato trasferito dai luoghi di origine e trasportato a Madrid, richiedendo misure speciali. Sono tutte immagini in legno, figure antiche, in maggioranza appartenenti a questo secolo, fatta eccezione di questa, che è la più antica e la più importante, proprio perché realizzata 300 anni fa. La Via Crucis, spiega Pernia, comincia in Plaza Colon, attraversando poi una via, che si chiama ‘Paseo de Recoletos’, che unisce la Plaza Colon con la Plaza Cibeles, dove si trova il Papa: tra la prima e l’ultima Stazione ci sono circa 200 metri. La cosa più importante riguarda i ragazzi che portano la Croce. Sono rappresentate le sofferenze che patiscono i giovani del mondo: alla prima Stazione, la Croce viene portata dai giovani che sono venuti dalla Terra Santa; nella seconda Stazione viene portata dai giovani perseguitati per motivi riguardanti la loro fede. La Croce simboleggia la speranza in contesti pesanti, dove pesanti sono le ferite, le malattie, l’emarginazione così come la scarsità e la mancanza di lavoro che sarà rappresentata alla decima Stazione, la Crocifissione di Cristo.