«Rio de Janeiro non sarà più la stessa dopo la Gmg». Sono grandi le attese con cui gli abitanti di Rio e in generale tutto il Brasile stanno guardando alla prossima Giornata mondiale della gioventù che dal 23 al 28 luglio 2013 si svolgerà nella città brasiliana. A dare voce alle aspettative della gente è stato mons. Orani Joao Tempesta, arcivescovo di Rio de Janeiro, parlando questa mattina ai responsabili delle pastorali giovanili di tutto il mondo riuniti a Rocca di Papa per l’Incontro internazionale sulle Gmg promosso dal Pontificio Consiglio per i laici. «Sarà la prima Gmg della storia a parlare in portoghese», ha detto l’arcivescovo di Rio con un certo orgoglio. Ed ha aggiunto: «Dopo 25 anni la Gmg con Rio torna in America Latina dopo la Gmg di Buenos Aires nel 1987. Torna in America Latina dove vive il 44% dei cattolici di tutto il mondo. Torna come segno di un tempo nuovo in questa epoca di profondo cambiamento». Nel presentare la Chiesa brasiliana, l’arcivescovo non ha nascosto che anche in Brasile – terra profondamente radicata nel cattolicesimo – si registra «una diminuzione dei cattolici. E questa diminuzione è dovuta sicuramente alla diminuzione delle nascite ma anche ad altri fattori come l’avvento di sempre nuove sette e il diffondersi di una mentalità secolarizzata e materialista frutto anche di una classe intellettuale che cerca di cancellare Dio dalla società e dalle coscienze».«È un tempo quindi che richiede ai cattolici uno sforzo in più per approfondire la loro fede e in questo senso la Gmg di Rio si situa in continuità con l’anno della fede indetto da papa Benedetto XVI per il prossimo anno». L’arcivescovo ha dato qualche numero per presentare la sua arcidiocesi: un territorio che si estende in 43 mila chilometri quadrati, con 270 parrocchie e 600 sacerdoti. La città di Rio è stata scelta anche come sede del campionato mondiale di calcio nel 2014 e dei giochi olimpici nel 2016. All’immagine però di Rio come «città del carnevale, del calcio e delle spiagge» e al prototipo di una popolazione divisa tra «il piacere e la violenza», l’arcivescovo Tempesta ha voluto parlare di «una città di incontro dove la fede ha uno spazio grande nel cuore delle persone». La Gmg sarà quindi anche un’occasione per far vedere che «la Chiesa parla con i giovani e che ci sono persone che oltre ad arricchirsi con il traffico della droga, si arricchiscono dei valori evangelici che trasmettono al vita».L’arcidiocesi sta strettamente collaborando con le diverse agenzie dei governi municipali, regionali e federale per l’accoglienza. «Abbiamo una grande responsabilità – ha detto l’arcivescovo – e vogliamo compiere bene questo lavoro». Oltre agli aspetti organizzativi, la Chiesa locale ha avviato già da adesso una catena di preghiera per la Gmg alla quale partecipano parrocchie, comunità e monasteri e ogni mese si svolge una veglia notturna (dalle ore 10 di sera alle 6 di mattina) per la Gmg, in un santuario di Rio. Le attese di Rio sono comunque condivise in tutto il mondo: lo dimostra il fatto che ai concorsi lanciati a livello planetario per scegliere il logo della Gmg hanno risposto in 216 da tutto il mondo (tra cui un suggerimento anche dalla Cina) mentre per l’inno, sono arrivati 180 suggerimenti di testo. Per informazioni: www.rio2013.com