Gmg Lisbona 2023

Gmg Lisbona, papa Francesco: “Sogno Europa senza guerra”

Nel suo primo discorso a Lisbona, rivolto alle autorità, alla società civile e al Corpo diplomatico, il Papa ha rivolto domande esigenti al nostro continente

Papa a Lisbona

“Guardando con accorato affetto all’Europa, nello spirito di dialogo che la caratterizza, verrebbe da chiederle: verso dove navighi, se non offri percorsi di pace, vie creative per porre fine alla guerra in Ucraina e ai tanti conflitti che insanguinano il mondo?”. Nel suo primo discorso a Lisbona, rivolto alle autorità, alla società civile e al Corpo diplomatico, il Papa ha rivolto domande esigenti al nostro continente, accompagnate da precisi auspici come indicazioni di rotta. “E ancora, allargando il campo: quale rotta segui, Occidente?”, ha proseguito Francesco: “La tua tecnologia, che ha segnato il progresso e globalizzato il mondo, da sola non basta; tanto meno bastano le armi più sofisticate, che non rappresentano investimenti per il futuro, ma impoverimenti del vero capitale umano, quello dell’educazione, della sanità, dello stato sociale”. “Preoccupa quando si legge che in tanti luoghi si investono continuamente fondi sulle armi anziché sul futuro dei figli”, il grido d’allarme del Papa: “Mi diceva l’economo che il miglior reddito di investimenti è la fabbrica di armi.”, ha aggiunto a braccio. “Io sogno un’Europa, cuore d’Occidente, che metta a frutto il suo ingegno per spegnere focolai di guerra e accendere luci di speranza”, ha rivelato: “Un’Europa che sappia ritrovare il suo animo giovane, sognando la grandezza dell’insieme e andando oltre i bisogni dell’immediato; un’Europa che includa popoli e persone, senza rincorrere teorie e colonizzazioni ideologiche”. “In questo ci aiuterà pensare ai sogni dei padri fondatori dell’Unione”, ha aggiunto a braccio: “Questi sognavano alla grande”.

“Accanto ai giovani, uno non invecchia”

“Accanto ai giovani, uno non invecchia”. A citare il proverbio è stato il Papa, nel suo primo discorso a Lisbona, rivolto alle autorità, alla società civile e al Corpo diplomatico. “Un oceano di giovani si sta riversando in quest’accogliente città”, l’omaggio di Francesco, che ha ringraziato “per il grande lavoro e il generoso impegno profusi dal Portogallo per ospitare un evento così complesso da gestire, ma fecondo di speranza”. A Lisbona, ha fatto notare il Papa, si sono dati appuntamento “giovani provenienti da tutto il mondo, che coltivano i desideri dell’unità, della pace e della fraternità, ci provocano a realizzare i loro sogni di bene. Non sono nelle strade a gridare rabbia, ma a condividere la speranza del Vangelo. E se da molte parti oggi si respira un clima di protesta e insoddisfazione, terreno fertile per populismi e complottismi, la Giornata Mondiale della Gioventù è occasione per costruire insieme. Rinverdisce il desiderio di creare novità, di prendere il largo e navigare insieme verso il futuro”. Poi la citazione del grande poeta portoghese, Fernando Pessoa: “Navigare è necessario, vivere non è necessario; quello che serve è creare”. “Diamoci dunque da fare con creatività per costruire insieme!”, l’invito ai giovani, ai quali Francesco ha additato “tre cantieri di speranza in cui possiamo lavorare tutti uniti: l’ambiente, il futuro, la fraternità”.

Lisbona capitale del mondo

“Sono felice di essere a Lisbona, città dell’incontro che abbraccia vari popoli e culture e che diventa in questi giorni ancora più universale; diventa, in un certo senso, la capitale del mondo”. È il saluto del Papa da Lisbona, nel suo primo discorso, rivolto alle autorità, alla società civile e al Corpo diplomatico. Fin dall’esordio, Francesco ha citato il “carattere multietnico e multiculturale” della capitale lusitana: “penso al quartiere Mouraria, dove vivono in armonia persone provenienti da più di sessanta Paesi – e rivela il tratto cosmopolita del Portogallo, che affonda le radici nel desiderio di aprirsi al mondo e di esplorarlo, navigando verso orizzonti nuovi e più vasti”. “Ci troviamo ai confini del mondo perché questo Paese confina con l’oceano, che delimita i continenti”, la fotografia scattata da Francesco: “Lisbona ne porta l’abbraccio e il profumo”, quello di “un mare che è molto più di un elemento paesaggistico, è una chiamata impressa nell’animo di ogni portoghese”. “Davanti all’oceano, i portoghesi riflettono sugli immensi spazi dell’anima e sul senso della vita nel mondo”, l’omaggio del Papa, che citando la mitologia greca ha fatto notare che “l’oceano non collega solo popoli e Paesi, ma terre e continenti; perciò Lisbona, città dell’oceano, richiama all’importanza dell’insieme, a pensare i confini come zone di contatto, non come frontiere che separano”.