Firenze
Gmg Lisbona: le giornate finali, la gioia dei giovani fiorentini
i giovani della diocesi di Firenze si preparano a tornare a casa: è tempo di bilanci per un'esperienza che ha regalato tanto. Stupore, gioia, risposte.
Con un abbraccio, una foto e qualche lacrima, centinaia di pellegrini fiorentini hanno salutato le famiglie portoghesi. Dando il via al loro ultimo capitolo della Giornata mondiale della gioventù di Lisbona. In un giorno durato ben 48 ore. “Oggi inizia la vera Gmg”, dice Chiara ai suoi amici con un sorriso, prima della Messa di apertura di sabato mattina.
A celebrarla, di fronte ai giovani radunati sugli spalti di un campo da calcetto, il responsabile della pastorale giovanile fiorentina don Leonardo Tarchi. “Ci siamo messi in cammino per cercare la bellezza di Dio – spiega nell’omelia – ma fate attenzione: il rischio è di non fermarsi a Gesù”. Così, ancora una volta, i ragazzi hanno caricato gli zaini sulle spalle e si sono messi in cammino da Santo Isidoro. Stavolta con le valigie pronte a lasciare il paese ospitante, dopo la consueta colazione.
Ma il viaggio è entrato nel vivo solo dopo l’arrivo a Lisbona. Dove i pellegrini sono stati accolti da un fiume di colori e bandiere da ogni parte del mondo. Con l’orecchio destro ascoltavano la marsigliese, mentre il sinistro batteva al ritmo del coro “yo soy español”. Nessuno ha rinunciato a condividere lo stupore in gruppo: “Ancora non ci si abitua dopo una settimana di Gmg”, dice Eleonora a occhi sgranati. Ma il percorso verso Campo della Grazia, il parco che ha ospitato la veglia conclusiva, non ha evitato fatiche ai pellegrini: Prima la lunga coda, poi il sole cocente, infine la polvere sui materassini. Eppure, nessuno ha perso le speranze e, all’arrivo sul posto, i giovani sono stati ricompensati dalla vista sulla folla oceanica che attendeva papa Francesco. Giunto al calar del sole, quando ha dato avvio alla veglia di preghiera.
In un silenzio adorante, il Pontefice ha parlato alle centinaia di migliaia di fedeli in ginocchio. Con parole semplici: “La gioia è missionaria – spiega -. Camminate con una meta e, se cadete, rialzatevi”. Un invito che tende la mano a moltissimi giovani, oggi alla ricerca di risposte per il loro futuro: “Ero venuto qua con una domanda che mi aveva posto un prete – spiega il fiorentino Alessio, 25 anni -: Quale è la strada scelta da Dio per la mia felicità? Credo di aver trovato una risposta proprio in questa Gmg”. Ma c’è anche chi ammette di essere cresciuto nelle difficoltà. “Abbiamo avuto tanti problemi, ad esempio, con il cibo – confessa Costanza -. Ma per qualche miracolo siamo riusciti anche a mangiare: Ho imparato a fidarmi e ad affidarmi”.
Nelle ore successive, il Campo della Grazia è stato teatro di incontri fra vecchi amici e di preghiere silenziose di fronte all’Eucarestia. Ma, dopo una notte mite, a rompere il silenzio sono stati gli altoparlanti che hanno annunciato l’arrivo del Papa. E, poco dopo, i cori esultanti che hanno dato avvio alla Messa domenicale. “A voi giovani, di cui la Chiesa ha bisogno come la terra della pioggia, Gesù dice: Non temete!”, grida papa Francesco nell’omelia. Ma è nel messaggio conclusivo che ha parlato, ancor più direttamente, ai cuori dei giovani pellegrini: “Ho il sogno di costruire un avvenire di pace – confessa il Pontefice -. Pregate per la pace, obrigado! (“grazie” in portoghese, ndr)”. Poi, il momento più atteso: L’annuncio della prossima tappa della Gmg, che si terrà a Seul. “Speriamo faccia meno caldo in Corea del Sud”, dice Lisa con un sorriso, prima di rimettere lo zaino sulle spalle alla volta di Firenze. Dove, ad attenderla, troverà una famiglia intera pronta ad ascoltare i suoi racconti da pellegrina. “Sono già tutti a mangiare dalla nonna, che invidia!”, scherza.