Firenze
Gmg Lisbona, la catechesi del vescovo Nerbini – le foto
Un vento sferzante ha aperto la seconda giornata di lavori per le centinaia di fiorentini riuniti a Santo Isidoro, vicino a Lisbona. A condurre la catechesi stamani è stato il vescovo di Prato Giovanni Nerbini, dopo l'incontro di ieri con l'arcivescovo Giuseppe Betori.
“Non sono il titolare – dice con il sorriso il vescovo Nerbini scendendo dal palco -. Non sono qui per farvi una lezione”.
Il brano al centro della catechesi è quello del versetto, attorno a cui ruota tutta la Giornata mondiale della gioventù: “Maria si alzò e andò in fretta”.
“Dio si fa presente nella vita di Maria non per dirle se è brava o no – spiega – ma per dirle che le vuole bene”. L’invito del vescovo ai giovani è di non essere turisti in questa Gmg: “Dio lo abbiamo incontrato?”, domanda. E ancora: “Senza l’incontro con questo amore, non siamo pellegrini ma impiegati”.
Fra una battuta e l’altra, Nerbini incita i ragazzi all’incontro con Cristo (e con il prossimo) per nutrire la loro sete di azione e di missionarietà. Per andare, appunto, di fretta. “Ma questo fuoco voi lo avete sperimentato?”, provoca. “La vita non è calcolare tutto – continua – e la gioia non è assenza dei problemi. Ma voi siete chiamati a testimoniare a casa vostra, non qui che è facile: il mondo ha bisogno della vostra parola e della vostra testimonianza!”. Al termine dell’incontro, il vescovo ha ricordato ai pellegrini anche alcune preghiere per invocare lo Spirito Santo: “Se non lo chiamassi ogni mattina, io combinerei pasticci ogni giorno”, scherza. Invitando i ragazzi a riavvicinarsi ai sacramenti: “Le candele spente non le guarda nessuno”, conclude.